quaglia angelacmjk“Leggo sul sito internet della Provincia del giorno 11 marzo, che il Consiglio Provinciale si complimenta, all’unanimità, con i Dirigenti e con i Funzionari dell’Ente per aver aderito all’invito ad accettare la riduzione  dell’importo delle relative posizioni economiche “per solidarietà nei confronti dell’Ente e del restante personale”. Sul comunicato leggo anche che il Presidente e il Consiglio Provinciale danno pubblicamente merito di tale scelta e ringraziano il personale. Per onestà, credo di dover dire che tale provvedimento non è mai passato in Consiglio Provinciale, altrimenti avrei votato contro. E a chi mi dirà che tale provvedimento non è di competenza del Consiglio, rispondo che una decisione di tale portata, che coinvolge tutta la struttura dell’Ente, avrebbe invece meritato un’ampia discussione e maggiore approfondimento, proprio in Consiglio. Non ho condiviso, e non condivido, la scelta di diminuire l’importo di risultato dei dirigenti e ancor più la diminuzione del valore di  alcune delle posizioni organizzative, oltre che la decisione di eliminare i ticket restaurant a tutti i dipendenti. Mi spiego. Tra le P.O. della Provincia ci sono valori diversi: alcuni sono valutati 10mila euro all’anno (lordi), altri  7mila( circa), altri ancora 5mila.La riduzione del 10% è stata “proposta” solo alle P.O. dei 7mila e 10mila euro. Le altre P.O. non hanno avuto “proposte” di ritocchi al ribasso.Ci sono poi le P.O. dell’agricoltura, che, in quanto soggette alle disposizioni di un’apposita legge regionale, non sono state toccate. Il provvedimento ha riguardato quindi solo alcune delle P.O., forse con l’obiettivo preciso di ridurre l’ampiezza del fronte della protesta. A tutto il personale, poi, già dal mese scorso era stato tolto il ticket restaurant che, come è noto, costituisce un’integrazione concreta allo stipendio. Che le Province, per effetto delle scelte distruttive operate dal Governo e dalla Regione, vengano fatte morire a fuoco lento, togliendo loro i finanziamenti necessari all’espletamento delle  funzioni ( ma non attribuendo ad altri le funzioni di cui storicamente si sono occupate ) è un dato di fatto. Così come è un dato di fatto che le Province, oltre a non ricevere  più contributi statali o regionali debbano versare allo stato centrale un “contributo di solidarietà” che ha fatto sì che per la Provincia di Asti si sia dovuto, ad esempio, dichiarare lo stato di predissesto. Tutto ciò premesso, avevo già inviato, il mese scorso, una lettera al Presidente e a  tutti i consiglieri esprimendo il mio profondo disagio ad operare in modo punitivo nei confronti di persone ( i dipendenti provinciali) che, per quanto ho avuto modo di conoscere in questi mesi ( e anche in parecchi mandati precedenti da consigliere provinciale), non hanno colpa della situazione finanziaria in cui versa l’Ente. In questi mesi, inoltre, ho avuto modo di apprezzare più da vicino il senso del dovere, di responsabilità e l’abnegazione che caratterizza il personale e, in particolare, tutti i dipendenti del settore Lavori Pubblici e viabilità. Avendo approfondito un po’ la questione, ho anche appreso che: – anche alle  P.O. è stato tolto il ticket restaurant, – alle P.O. nel 2014 era già stata ridotta dal 25% al 10% l’indennità di risultato; – dai 5 reparti in cui nel 2010 era suddiviso il territorio provinciale si è passati a 4 e poi ( con il pensionamento di un caporeparto) a 3 reparti con un aggravio di lavoro e di responsabilità mai riconosciuto. E la situazione sta ulteriormente peggiorando, come è noto a voi tutti, sia per la mancanza di personale nei vari cantoni che per l’assoluta carenza di risorse ( anche in assenza di un bilancio) per poter far fronte alla normale manutenzione delle strade e alla sistemazione delle frane, ormai molto numerose su varie strade provinciali. Mi preme inoltre sottolineare che,  nonostante la costante diminuzione dei finanziamenti, il lavoro di progettazione si è fatto oggi  assai più gravoso di un tempo, in quanto è sempre più necessario “inventare” soluzioni per ottimizzare risorse reperite e poterle utilizzarle al meglio. A fronte di tutto ciò, la riduzione dell’indennità di valore  delle P.O. e dei Dirigenti mi pare una non soluzione: tanto più che il risparmio conseguito andrà redistribuito tra il personale ( con quali criteri non si sa) e non aiuterà certo a migliorare le condizioni economiche dell’Ente. Anche per la riduzione dell’indennità dei Dirigenti è noto che i risparmi andranno poi redistribuiti tra gli stessi Dirigenti. A che serve allora? Dal mio modestissimo punto di vista solo a demotivare ulteriormente il personale a cui stiamo chiedendo, in un momento di incertezza totale, di tener duro e andare avanti, cercando di risolvere i problemi che quotidianamente vengono sottoposti alla Provincia dai Sindaci e dai cittadini. Questo modo di lavorare non corrisponde al mio modo di affrontare l’amministrazione della cosa pubblica. Non ho accettato di far parte del Consiglio Provinciale per diventare un liquidatore dell’Ente. E per assistere magari, in un prossimo futuro, ad una riorganizzazione decisa in “segrete stanze” senza che il Consiglio Provinciale possa esprimersi nel merito. Se, quindi,  il mandato a cui intendete rispondere è soltanto quello di “accompagnare” l’eliminazione della Provincia con relativa e conseguente mortificazione del personale, non mi resta che rimettere al Presidente la delega che mi ha assegnato e augurare buon lavoro a tutti”. Angela Quaglia, consigliere delegato a Lavori Pubblici e Viabilità