Le preoccupazioni sollevate dal Consigliere Pensabene in merito all’“Assestamento tecnico finanziario Asp”, deliberato lo scorso 17 maggio dal CdA dell’Azienda e dalla Giunta sono comprensibili, ma trovano spiegazione nella invivibile condizione di incertezza in cui gli Enti locali si trovano ad operare. L’assestamento contestato da Pensabene è stato approvato contemplando un taglio al trasporto di 800.000 euro (con la conseguente riduzione del servizio) che in realtà non ci sarà, ma sarà solo di 400.000 euro. La Regione, infatti, aveva annunciato verbalmente in alcune riunioni a Torino il taglio di 800.000 euro e, conseguentemente, il Comune di Asti ha diligentemente appostato negli schemi di bilancio approvati il 2 maggio scorso la riduzione di questo importo. Quattro giorni dopo (il 6 maggio) la Regione, con una delibera della Giunta Regionale (n. 25-5760) ha stabilito che il taglio non sarà di 800 ma solo di 400 mila euro. Tale delibera, però, essendo successiva alla predisposizione degli schemi di bilancio del 2 maggio, non poteva essere contemplata dall’ “Assestamento tecnico economico” approvato il 17 maggio che deve essere coerente non con la realtà di quanto deciso dalla Regione nella delibera del 6 maggio, ma con lo schema di bilancio comunale approvato il 2 maggio. Si è quindi quindi deciso studiare un meccanismo che non pregiudichi materialmente il livello di servizio. Sarebbe infatti inutilmente penalizzante e dannoso “abbassare” il livello di servizio alla soglia necessaria a far tornare i conti conti tarati su -800.000, quando si sa già che si disporrà di 400.000 euro in più. Per cui si è predisposto un documento formalmente corretto (anche se nella sostanza difforme e perché pessimista, rispetto alle statuizioni regionali del 6 maggio) così impostato: per i primi mesi (da luglio fino a settembre) si adotta il livello di servizio che sarebbe possibile mantenere fino a dicembre con il taglio limitato a 400.000 euro; quindi, da settembre a dicembre si riduce (sulla carta) ulteriormente il servizio in modo tale da consentire di risparmiare (sulla carta) ulteriori 100.000 euro per ognuno dei quattro mesi intercorrenti fino alla fine dell’anno. È evidente che il fatto di concentrare tutto il maggior taglio di 400.000 euro in quattro mesi (anziché su un periodo più lungo) determina per quei quattro mesi un pesante abbattimento del servizio. Si tratta però di un abbattimento “virtuale”, perché nel frattempo (di qui a settembre) si potrà contare sulla conferma degli stanziamenti indicati nella delibera regionale e quindi si potrà mantenere fino a fine anno il livello di servizio (limitato rispetto a oggi, ma non disastroso…) preventivato a partire da luglio. È evidente che se per qualche “catastrofe”, ad oggi non prevedibile (e comunque meno probabile di altre: quali ad es. il mancato ripianamento del gettito Imu sospeso dal governo e così via…) si dovesse ribaltare lo scenario e si dovesse confermare il taglio  di 800.000 euro, ci si dovrà inventare qualcosa di diverso, perché il livello di servizio previsto “sulla carta” nel documento per il periodo settembre-dicembre è effettivamente troppo basso. Anche con riferimento all’espressione “25 esuberi” contenuta nel documento di Assestamento, occorre ribadire che nessuno licenzierà nessuno all’Asp. In tutti i documenti in cui si sono formulate ipotesi di riorganizzazione del servizio, si è sempre parlato e scritto di “esuberi”, intendendosi per tali non delle “persone da licenziare”, bensì l’unità di misura (ore equivalenti al lavoro di una persona…) della riduzione della manodopera, sotto forma di minori ore di straordinario, persone da destinare per alcuni periodi al servizio noleggio o ad altri servizi e così via. Si smentisce infine che l’azienda sia “lasciata a se stessa”. Il nuovo consiglio di amministrazione ha preso servizio solo il 1° dicembre scorso e sta lavorando a documenti che mancano da tempo: contratti di servizio, piano industriale, etc., che prevedono l’espansione di Asp in nuovi servizi che rafforzeranno ulteriormente la società”. Paolo Bagnadentro, presidente Asp