“Approvato questa mattina il bando per l’assegnazione delle Borse di Studio degli universitari.

La Regione, nella figura dell’Assessore Molinari, non ha inteso ascoltare  le mie richieste, su sprone degli studenti, cioè di instaurare un regime transitorio per le borse di quest’anno che utilizzasse sì la media ECTS (quella che serve per individuare gli studenti meritevoli che possono  usufruire di una borsa Erasmus) ma con un limite massimo del 25, limite  che era stato usato indiscriminatamente l’anno scorso per tutte le  facoltà, generando un’ondata di proteste.
E’ notorio, infatti, che vi siano  facoltà dove è facile ottenere medie molto alte (28 o più) e altre in  cui è molto difficile arrivare anche solo al 25. Quindi introdurre i  valori ECTS che rappresentano appunto le medie degli studenti meritevoli per singoli corsi non è del tutto sbagliato; è errato introdurlo di  colpo quest’anno con sessioni d’esame praticamente già chiuse, in cui  gli studenti non potranno adoperarsi per migliorare la propria media ed  entrare nella graduatoria per le borse di studio. Per questo ho chiesto  un anno di regime misto, ma l’Assessore non ha voluto saperne,  trincerandosi dietro un banale “timor” di ricorsi al TAR.
I ricorsi al TAR ci saranno  eccome, visto che studenti meritevoli non potranno accedere quest’anno  alle borse di studio e, si teme, neanche alle residenze che vanno di  diritto a tutti gli idonei per reddito ISEE e crediti formativi  universitari ex DPCM del 2001. Calmierare quindi i valori ECTS al 25  avrebbe potuto spengere molti di questi ricorsi.
Senza parlare poi del capitolo  risorse (solo 9,8 milioni della Regione), inefficienti a garantire la  presenza, socio-economicamente fondamentale, degli studenti universitari di una città, Torino, e una Regione, Piemonte, che rischiano di morire  per il crollo dei suoi due principali comparti produttivi: l’automotive e il manifatturiero. Non investire quindi nell’Università, nei giovani,  nella ricerca è una scelta miope che porterà ancora peggioramento della  qualità di vita, povertà e arretratezza culturale.
Un mix su cui forse i partiti intendono scommettere per fortificare le loro posizioni di rendita?”
Davide Bono Capogruppo MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte