CGIL“La Fisac Cgil di Asti (Federazione Italiana Sindacato Assicurazione e Credito) esprime una  qual certa preoccupazione in merito all’annunciato aumento di capitale del Gruppo Cassa di  Risparmio di Asti spa. Infatti, se da un lato non ci sono motivi di non credere alle parole del Direttore Generale  quando riferisce che tale operazione è esclusivamente da ricondurre ad un “semplice”  irrobustimento a livello patrimoniale dell’Istituto di credito; dall’altro non si può non  rilevare come tale operazione incorpori “coincidenze” ed incertezze allarmanti:  negli ultimi 7 anni sono stati messi in atto (compreso l’attuale) ben tre aumenti di  capitale (uno ogni due anni e mezzo), operazioni che nella vita di una società per  azioni “solida” dovrebbero avere un carattere prettamente straordinario; 200 milioni di euro di aumento di capitale è un’operazione dal punto di vista  quantitativo molto rilevante difficilmente sottoscrivibile solo dai clienti della banca,  ci sono nuovi “azionisti” in vista?; con questa operazione, con tutta probabilità, la Fondazione perderà il controllo della  Banca con tutte le incognite di assetto proprietario e di legame con il territorio che  questo potrebbe comportare (la Fondazione parrebbe infatti non avere la forza  economica per sostenere un ulteriore aumento di capitale);  l’attuale socio di minoranza Banca Popolare di Milano, in fase di profonda  trasformazione dopo il decreto sulle banche popolari di recente approvazione, non ha  ancora dichiarato le sue intenzioni in merito all’aumento di capitale; aumenterà la  quota? Ci sono in vista scalate?; le parole utilizzate dal Direttore Generale Carlo Demartini nell’ intervista rilasciata a  “La Repubblica” del 24/03, sono quanto mai ambigue e nebulose, cosa significa:  “vogliamo avere la possibilità di giocare le nostre carte nel futuro”, o “vogliamo  diventare sempre di più una banca regionale” ? Ci sono in vista acquisizioni o  modifiche nell’assetto proprietario?  Interrogativi ai quali speriamo di avere presto risposte certe e rassicuranti per il bene  dell’Istituto, del territorio astigiano e delle centinaia di lavoratori e lavoratrici alle  dipendenze dell’intero gruppo bancario”. Fisac Cgil di Asti