CLAUDIO BRUNO CONFCOMMERCIO ASTI GAZZETTA D'ASTI“Lunedì sera ero presente al Centro Culturale S.Secondo come semplice uditore , per capire quali considerazioni e valutazioni sarebbero potute emergere  su progetti   come    quello di “Agrivillage” e de “La Porta del Monferrato Langhe e Roero” che potrebbero avere  un forte impatto sulle attività “commerciali” e del “ turismo ” ad Asti.

Devo dire che non vedere tra gli invitati una componente “fortemente rappresentativa” del settore , un pò mi ha stupito. Vorrei  comunque fare qualche breve considerazione  partendo  dal fatto che  il rapporto mq per abitante  ad Asti  è il più alto in Piemonte e già solo questo dato dovrebbe fare riflettere e suggerire  che è ora di dire basta agli  insediamenti di GDO .  Il secondo  aspetto che ha una forte incidenza  sulla economia astigiana è quello collegato alla crisi industriale che ha ridotto drasticamente l’occupazione  nella ns citta. Da qui  la valenza ed il ruolo che assume la piccola e media impresa , che va tutelata  in modo diverso perché anche il  commercio , la ristorazione e le attività turistico alberghiere,  stanno vivendo momenti molto difficili e stanno  denunciando una preoccupante situazione di disagio generale , vuoi per la pressione fiscale insostenibile , vuoi per  il costo del lavoro e vuoi per la contrazione dei consumi collegati alla crisi industriale.

Parlare di territorio  o evocarlo   sistematicamente è diventato quasi naturale   , certo è che lo abbiamo maltrattato ed adesso dobbiamo , tutti assieme , fare qualcosa  per non peggiorare a situazione.   Allora va bene parlare di  valorizzazione dei prodotti , di  eno-gastronomia , dei monumenti con delle distinzioni  ,  a cominciare da quella dalla qualità dell’offerta  che  significa anche  qualità della vita , che sono in grado di offrire le “botteghe” .

Se “chiudere bottega”era un modo di dire che oggi ha assunto un significato diverso da quello di qualche anno fa ,  perché vuol dire  “cessare l’attività”  ,  sono   certo che chi  invece  “chiude  bottega” a fine giornata  e porta  l’incasso lontano da  Asti ,  pregiudica ogni forma di reinvestimento , di produttività e di sviluppo a livello locale !

Proviamo allora a concentrare le forze su un “progetto di sviluppo per Asti”  concreto e sostenibile , che si basi su una  pianificazione di medio lungo termine e che tenga conto delle necessarie convergenze e compatibilità  dal punto di vista urbanistico , commerciale , artigianale ed industriale , per  facilitare l’insediamento di attività produttive e sviluppare il turismo , individuando  da subito soluzioni a  quello che oggi rappresenta problema  ambientare ed urbanistico in    centro città , cioè l’ex ospedale.

Questa è una priorità e non so se serva un approccio “laico” per affrontare certi temi  , quel che è certo è che la situazione di Asti va affrontata in modo sicuramente  diverso e senza ulteriori perdite di tempo !

Ecco perché , prima di analizzare certi  interventi o progetti , ritengo che varrebbe la  pena di  lavorare  su un piano di recupero del patrimonio immobiliare esistente del centro storico  , che finirebbe sicuramente anche col favorire l’insediamento  di attività commerciali e artigianali  ;  creare le condizioni a monte  intervenendo  sul piano regolatore  per consentire  al “Guccinelli” di turno , tanto per fare un esempio , di insediare una attività commerciale all’ex Upim  ,  a condizione che partecipi all’intervento di recupero  dell’ala dell’antico nosocomio dell’ ex ospedale  o per quella della “foresteria” dell’ex caserma Colli di Felizzano , potrebbe non essere utopico .

Una  ipotesi  che Confcommercio ( …. la componente  “fortemente rappresentativa” citato all’inizio)   sposerebbe  ,  mentre e per quanto riguarda gli altri 2 progetti , posso dire che il ns parere è stato  espresso da tempo in modo molto chiaro  all’amministrazione, anche per scritto .

Il dato di fatto però è che al di la di tutte le considerazioni e le parole spese , siamo  molto  preoccupati per l’impatto  che alcune strutture di prossima apertura  (Corso Venezia  -ex mercato ortofrutticolo   e  Corso Alessandria -ex area Scagnetti ) potranno aver sul commercio e sulla piccola e media impresa.

 

Cordialmente”

 

Claudio Bruno – Direttore Confcommercio Asti