davide scaiola“In data 30 gennaio 2014, i parlamentari europei della Lega Nord, Onorevoli Matteo Salvini, Lorenzo Fontana, Francesco Speroni, Fiorello Provera e Mario Borghezio, hanno presentato un’interrogazione alla Commissione Europea, relativa alla questione contributi spettanti dal lontano 2003 alle aziende piemontesi alluvionate nel 1994, su segnalazione del ViceSegretario Nazionale della Lega Nord Piemont Riccardo Molinari, contattato direttamente da alcuni rappresentanti delle aziende in questione. La questione si protrae dal dicembre 2003 quando lo Stato italiano approvò la legge n.350 andando ad equiparare le imprese piemontesi alluvionate nel 1994 a quelle terremotate della Sicilia nel 1990 e consentendo, in tal modo, di regolarizzare la propria posizione debitoria degli anni 1995, 1996 e 1997 riguardante tributi, contributi e premi recuperando, come indennizzo, il 90% del versato. Tali agevolazioni, però, non furono applicate e fu aperto un contenzioso legale, conclusosi con una sentenza passata in giudicato a favore delle aziende. L’INPS tuttavia bloccò nuovamente i pagamenti poiché nel frattempo, su segnalazione del Tribunale di Cuneo, la Commissione Europea aveva avviato un’indagine formale per esaminare se gli aiuti concessi rappresentassero un aiuto di Stato. In una sua prima valutazione la Commissione sembra non aver riconosciuto i provvedimenti varati dal governo italiano “in quanto sono andati a beneficio di imprese che non avevano subito danni diretti” ed anche perché “rappresentano un aiuto illegale, in quanto nessuna delle misure è stata notificata prima di entrare in vigore”. La Lega Nord volendo indagare e risolvere la questione ha fatto notare l’incongruenza delle motivazioni fornite dalla Commissione. L’assurdità più evidente risiede nel concreto rischio di vedere considerati illegittimi questi sgravi soltanto a causa di una mancata notificazione degli aiuti alla Commissione stessa, quindi a causa di una banale procedura burocratica che qualche disattento funzionario dei ministeri romani si era dimenticato di svolgere. Inoltre si è sottolineato come le conseguenze di un’alluvione, senza dubbio, costituiscano un danno diretto. L’impatto macroeconomico negativo (l’assenza dei servizi, la conseguente diminuzione della clientela, l’impossibilità del lavoro) non è forse un grave danno diretto? Infine, nella speranza di voler fornire una precisa scadenza del procedimento, si sono richieste ulteriori informazioni sullo stato del procedimento di indagine formale dato che l’attuale stato di incertezza giuridica causa alle aziende in questione un danno economico rilevante, tenuto conto anchedell’attuale crisi economica in cui versano. In conclusione ricordiamo che già in passato la Lega Nord si era occupata della questione. Nel 2010 l’allora Vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Riccardo Molinari aveva presentato una mozione contraria alla finanziaria varata dal governo nazionale (D.L. 78 del 31 maggio 2010) che voleva andare a vanificare gli impegni assunti dall’Inps nei confronti degli alluvionati piemontesi, chiedendo in tal modo di rivedere la legge in questione in modo da tutelare le aziende piemontesi. Un’Europa che, da un lato potrebbe bloccare le agevolazioni legalmente preposte all’imprenditoria piemontese alluvionata, ma che dall’altro, senza alcun battito di ciglia, scialacqua oltre 5 miliardi di euro regalandoli alla Turchia per un’adesione all’Ue che anche i pali della luce sanno essere impossibile, è un’Europa che non ha ragion di esistere. Un sistema troppo lontano dalle esigenze dei cittadini unito ad uno Stato italiano sempre pronto a genuflettersi davanti alle richieste europee è un binomio da spezzare. Chi continua a proferire che l’Ue ed il suo Euro vanno bene così come sono o è ingenuo o, molto più probabilmente, è in malafede”. Segreteria provinciale della Lega Nord di Asti