MARCELLO COPPO“Le dichiarazioni del Sindaco Brignolo in merito alla sua non incompatibilità lasciano veramente il segno. Le obiezioni alla sua incompatibilità sono di ordine tecnico e politico ma entrambe fanno acqua da tutte le parti. Cominciamo dall’aspetto noiosamente tecnico. L’incompatibilità c’è in quanto a nulla rileva che l’ente Provincia di Asti sia a elezione diretta o di secondo livello, stante l’inesistenza di tale distinzione nel T.U.E.L.. Inoltre è irrilevante che che il servizio di tesoreria della Provincia sia stato affidato alla C.R.Asti prima del suo insediamento. Per quanto riguarda l’esistenza del comitato esecutivo all’interno della Cassa di Risparmio di Asti per decisioni esecutive, tale rilievo è inerente un funzionamento interno alla C.R.Asti S.p.A. e non va a incidere sui poteri del Consiglio di Amministrazione e pertanto la promiscuità controllore e controllante permane. Questi aspetti sono importanti ma non accendono certamente la mia passione, essendo costretto a guardare norme tutto il giorno per lavoro. L’aspetto più vero ma anche esilarante è quello delle obiezioni politiche. La prima è quella della necessaria presenza del Sindaco di Asti per garantire la voce della città all’interno della C.R. Asti, quasi che sia un dovere per dare credito allo slogan “La Banca del territorio”. Ribadisco sul punto che non sono contrario alla presenza del sindaco ma a una eccessiva presenza del PD sì, visti i precedenti bancari degli esponenti di tale partito. La voce della città però può essere garantita anche con la presenza di altra persona, viste le questioni che sono sorte. Il Vice-Sindaco, l’assessore al bilancio e lavori pubblici o altro esponente della giunta può degnamente sostituire il Sindaco e fare le veci della città. Se si pensa alle deleghe date a Bianchino, forse sarebbe più rappresentata la città se in Cassa di Risparmio ci andasse lui. Oltre a queste valutazioni per devo aggiungere che il Sindaco non è lì come Sindaco e questo non lo affermo io ma Brignolo stesso che, rispondendo ad una mia interrogazione, l’8 marzo 2013 ha scritto di suo pugno che “l’attività dell’amministratore della Banca non rientra tra le attività svolte quale amministratore comunale”. Per avere copia del documento basta cliccare qui e leggerlo di persona. La verità è ben diversa e a essere ingenui non trova una spiegazione e non vorrei fare supposizioni avventate anche se “a pensar male si fa peccato ma molte volte ci si azzecca”. Questa citazione democristiana e dal sapore, se proprio si vuol mischiare il sacro con il profano, anche un po’ dipietrista, mi aiuta a dare un consiglio altrettanto cerchiobottista. Caro Sindaco, esci dall’impasse e dimettiti dalla C.R.Asti, prima mettiti d’accordo per fare uno scambio con qualcuno del CdA della BiverBanca così che Tu possa garantire la presenza della città senza incompatibilità anche oltre confine oltre a garantirne la presenza con altro soggetto nel CdA della C.R.Asti. Sarebbe tutto coerente con quanto da Te fatto fin ora in merito alla dedizione agli istituti bancari e al menefreghismo nei confronti della città, con il vantaggio di avere un posto in più e magari qualcuno che effettivamente parla per Asti e non per andare a Roma”. Marcello Coppo