motta“La Giunta Cota ha presentato in Commissione Sanità il testo di una delibera che dovrebbe fornire gli elementi organizzativi adatti al superamento delle Federazioni. Come se nulla fosse, come se non ci fossimo trascinati per un paio di anni una delle più assurde invenzioni politico-amministrative della storia dei governi regionali, le nuove disposizioni della Giunta non sono altro che il tentativo di riesumare le stesse logiche dell’incredibile esperienza delle Federazioni Sanitarie. Con un’ostinazione degna di miglior causa (magari quella degli effetti dell’abolizione degli extra LEA) l’Assessore ripresenta in un testo incredibilmente farraginoso la stessa soluzione che ha portato la Regione al collasso del sistema degli acquisti. Concentrare in un solo punto la responsabilità finale del processo d’acquisto ha già comportato il dispiegamento a tappeto di proroghe contrattuali in tutte le aziende sanitarie, conducendo la Regione a essere la causa scatenante di un diffuso sistema d’illegalità amministrative come non si era mai visto prima. Osserviamo come l’idea delle sedie da occupare e delle posizioni di potere tra le aziende sia ancora una volta lo stimolo decisivo delle azioni che questa Giunta propone per migliorare l’efficienza della macchina sanitaria. In realtà come sovente capita nelle operazioni di potere riguardanti la macchina pubblica, in questo modo si conduce il sistema delle aziende sanitarie ad una mortale burocratizzazione proprio nelle funzioni che per essere efficienti avrebbero bisogno della maggiore flessibilità organizzativa possibile. Mentre non si affrontano i problemi seri degli acquisti, per esempio come definire quali siano i migliori rapporti di scala per abbassare i prezzi, o come ridurre la proliferazione dei lotti dei prodotti, o ancora come affrontare le dinamiche del rapporto qualità prezzo, s’inventano invece artifici amministrativi che corrispondono semplicemente alla logica dell’accaparramento di qualche posizione di privilegio. Peraltro, come eletta da un territorio non reputabile tra i più grandi, ma con questi ultimi inopinatamente accasato, considero improponibile che la logica di scala preesistente rappresenti l’unico vero criterio per distribuire competenze e possibilità di sviluppo”. Angela Motta, Consigliere Regionale Pd