“La vicenda dell’allargamento al Comune di Asti della zona di produzione dell’Asti continua a  tenere banco. Nei giorni scorsi gli organi di informazione hanno riportato notizia dell’incontro tra   Zonin e i vertici del Consorzio dell’Asti, qualche giorno fa la pagina a cura della CIA su La Stampa   ha informato i cittadini che quell’Organizzazione richiede il “rispetto delle regole”, il Presidente   dell’Associazione Produttori Moscato accusa di incoerenza e scarsa memoria i vertici della CIA. Il   Comune di Asti, che più di ogni altro dovrebbe spendersi a favore del suo territorio, TACE! Non   una parola né dal Sindaco né dall’Assessore competente (si fa per dire!), impegnati ad organizzare   navette per portare visitatori ad EXPO. Il sottoscritto che aveva avviato nel 2004, come Assessore del Comune di Asti, la richiesta di   inserimento del territorio comunale nella zona di produzione dell’omonima DOCG non ha mai   pensato che questo dovesse avvenire in barba alle regole. Se si è rispettosi delle regole lo si è   sempre però e non solo nei giorni dispari! Capisco quindi lo “stato confusionale” nel quale dichiara   di trovarsi il Presidente Satragno. Lui ha sempre reclamato il rispetto delle regole ed il fatto che   queste regole prevedano, per il riconoscimento di DOC e DOCG, esplicitamente il contrario di   quanto da Egli finora sostenuto lo manda giustamente in confusione. Infatti, la normativa nazionale   (D.Lgs. 8 aprile 2010 n. 61)  in fatto di “Tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni   geografiche dei vini…….”, in attuazione della normativa comunitaria,  all’art. 4 comma 1 recita   testualmente: “Le zone di produzione delle denominazioni di origine possono comprendere, oltre al   territorio indicato con la denominazione di origine medesima, anche territori adiacenti o   vicini,………………..” e ancora all’art. 5 comma 2 “ è consentito che più DOCG e/o DOC facciano   riferimento allo stesso nome geografico, anche per contraddistinguere vini diversi, purchè le zone   di produzione degli stessi comprendano il territorio definito con detto nome geografico…….”   Tradotto in Italiano per chiamare una DOC o una DOCG “Asti” il territtotio del Comune di Asti   deve essere ricompreso nella zona di produzione!!!!!   La scritta che campeggia nelle aule dei tribunali italiani, “la legge è uguale per tutti”, traduce il   dettato costituzionale che vuole che “…tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge” . Concetto   che non è interpretabile, come fanno i paladini, vecchi e nuovi, del rispetto delle regole nei giorni   dispari, che qualcuno è più uguale degli altri! Dura lex sed lex!” Giovanni Pensabene