“Qualsiasi analisi statistica sul consumo di suolo di questi ultimi anni mostra come in Piemonte (e in Italia) la riduzione dell’ICI dovuta al Governo Prodi prima e l’abolizione totale dal 2008 del Governo Berlusconi abbiano ‘costretto’ i Comuni a fare cassa con nuove lottizzazioni, dando un via libera generalizzato alla costruzione di villette, capannoni e infrastrutture, utili innanzitutto a produrre denaro da utilizzare per l’erogazione dei servizi. All’introduzione del Decreto fiscale 93/2008 sono stati valutati in 1,7 miliardi il gettito fiscale in meno per le casse degli Enti Locali.
Oggi in alcune aree della regione il 40% dei capannoni è sfitto mentre se ne stanno costruendo a dismisura un po’ ovunque. Ma fino a quando i Comuni non saranno messi in grado di provvedere alla fornitura dei servizi ai cittadini senza l’utilizzo di queste azioni, che vanno a depauperare per sempre un patrimonio enorme, non potremo vedere una inversione di tendenza credibile. Oggi il consumo di territorio è un’emergenza vera, con la quale faremo i conti troppo tardi, quando ci chiederemo come mai non ci sono più in Italia aree vaste dove coltivare e produrre alimenti. Ma dire semplicemente che non si può più costruire non basta. La reintroduzione dell’ICI sulla prima casa rappresenta per tutto ciò un provvedimento utile anche all’ambiente e alla conservazione del suolo”.
Igor Boni e Salvatore Grizzanti (Associazione radicale Adelaide Aglietta)