“Spero che Massimo Cotto ci ripensi e accetti di dirigere e presentar ancora Asti Musica e le altre nostre manifestazioni. A rimetterci sarebbero come sempre gli astigiani, per colpa del fronte del “No a tutto”, che è solo capace a gettare fango sulle persone per bene, non avendo argomenti veri e non avendo mai proposte concrete. Non dobbiamo lasciare i nostri cittadini in balia dei signori del fango, che stanno costruendo carriere politiche sugli insulti e su chi grida più forte. Quando ho nominato Massimo Cotto assessore alla cultura, mi aspettavo da lui esattamente quello che ha realizzato e quello per cui viene incomprensibilmente attaccato da una parte per fortuna ristretta della minoranza, ovvero una miriade di concerti, spettacoli, iniziative, festival, rassegne, incontri, esperimenti. in questi quasi cinque anni, la città si è accesa da un punto di vista culturale come forse mai era successo prima. se è stato possibile, viste le scarse risorse, il merito è di Massimo Cotto, che ha messo a disposizione della città le sue conoscenze, le amicizie, i rapporti. capisco la sua amarezza e rispetto le sue decisioni, ma vorrei si convincesse di un fatto: pochi ad Asti pensano che esista per lui un conflitto di interesse. per sua sfortuna quei pochi sono in Consiglio comunale. la reazione della gente alle loro interpellanze sono la conferma che a volte, quando difendi o attacchi male, fai autogol”. Fabrizio Brignolo, sindaco di Asti