“Quanti di voi guidando per le strade hanno notato decine di ragazze nel bordo della strada,io solo giovedì 8 dicembre ne ho contate 12, queste ragazze che per lavoro si prostituiscono, forse per alcune è ritenuto un lavoro, ma ne siamo sicuri che lo sia per tutte?! Nel 2013, le ragazze giunte in Italia mediante i viaggi clandestini in mare, per poi essere avviate alla prostituzione, erano poco più di 400, che sono diventate 1.500 nel 2014, e sono aumentate a 5.000 nel 2015 L’ultimo caso eclatante è stato scoperto il 30 ottobre di quest’anno, quando una ragazza forse minorenne sbarcata in Italia in mezzo alle migliaia di migranti in cerca di una nuova vita , poteva finire in un centro di accoglienza per profughi invece è finita in un incubo peggiore, su una strada provinciale costretta a vendere il proprio corpo. Sono passati anni anzi decenni dalla abolizione delle schiave eppure siamo nel 2016 e ancora  vediamo queste ragazze in parte obbligate a vendere il proprio corpo per riempire le tasche delle organizzazioni criminali. Il punto è , perché il 3 articolo della costituzione della Repubblica italiana dice – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono ugualia davanti alla legge, senza distinzione  di  sesso,  di  razza,  di  lingua,  di  religione,  di  opinioni  politiche,  di  condizioni personali e sociali, eppure nessuno muove un dito per liberare queste ragazze dalla schiavitù e mandare in galera chi si arricchisce su di loro. Si da la caccia ai ladri , ai borseggiatori , ai topi d’appartamento , a chi non emette lo scontrino ma fermare queste organizzazioni criminali che usano queste schiave per aumentare il proprio giro d’affari ? Secondo una statistica  la tratta a scopo di sfruttamento sessuale potrebbe generare da sola profitti annuali pari a 25 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale. Quindi quando guidate per strada e vedete quelle ragazze , sappiate che per molte di loro non è una azione volontaria, quindi non esprimete un vostro pensiero, ma pensate a quanto guadagna il crimine organizzato su quelle ragazze costrette a prostituirsi”. Giovanni La Mattina, Fronte Nazionale