“Alla vigilia di un ballottaggio politicamente tanto importante e gravido di implicazioni future, le RSU di Comdata  ritengono necessario continuare a mantenere desta l’attenzione sulla realtà lavorativa cittadina maggiore(dopo l’Asl) e su quella che rappresenta, in ultima analisi, una delle poche occasioni per la popolazione giovanile.
Pur nella diversità di visioni e ruoli espressi, infatti, le rappresentanze sindacali unitarie non hanno mai disconosciuto gli enormi meriti ascrivibili a Comdata nell’economia cittadina, l’aver realizzato occupazione e, spesso, “buona occupazione” ma, oggi, giorno dopo giorno,  anche a causa del comparto in cui si trova ad operare la nostra realtà, non possiamo non sottolineare come si assista, anche nel nostro settore, ad un costante peggioramento della qualità della vita dei lavoratori(in termini di turnistiche, orari, durata di contratti di somministrazione, possibilità di attenzione alla famiglia), nel diffondersi di un senso di precarietà sempre più incombente e di una crescente preoccupazione in merito alla stabilità aziendale.
Continuano, infatti, inarrestabili le esternalizzazioni di attività, prima gestite ad Asti, in siti operativi dislocati in altre regioni in Italia (grazie alla possibilità di accedere a sgravi fiscalie , spesso, successivamente dislocati ugualmente oltre frontiera), quando non e soprattutto in nuovi stati comunitari dell’ Est, usufruendo di costi del lavoro nettamente inferiori(ma fornendo anche, gioco forza, per evidenti ragioni linguistiche, servizi di qualità discutibile). Altro aspetto emergente, figlio della crisi attuale e della disperazione con la quale si confrontano le persone , ad esempio, in questi ultimi mesi si fa largo “l’offerta”(come se esistessero alternative) a lavoratori,non di rado o trasfertisti, di contratti a 20 ore. Ci domandiamo se qualcuno pensi sia possibile campare con 450-500 euro al mese quando si è, spesso,  costretti a spenderne, già  centinaia per il solo viaggio e pasto?  Soprattutto quando le persone assunte  come interinali, non rappresentano più da anni, giovani studenti in cerca di un’ occupazione per pagarsi le vacanze, ma sempre più sono 50enni espulsi dal comparto industriale, madri  costrette a reinventarsi operatrici di call center per far andare avanti la famiglia o ex commercianti costretti a chiudere dall’avanzata inarrestabile della grande distribuzione. Ed è per questo che, al di là di una natura laica del Sindacato riteniamo di fondamentale importanza rivolgere un appello a tutte le forze politiche e ecclesiastiche cittadine ad un impegno comune a salvaguardia del tessuto sociale e (lo vediamo in un settore nel quale, talvolta, le madri possono assistere ai figli non più di un’ora al giorno, se impegnati su turni serali) e della stessa sopravvivenza del concetto di famiglia. Stiamo realizzando, tra i lavoratori, un sondaggio rivolto alla possibilità di avviare progettii interaziendali, per l’area industriale, di corso Alessandria, di sostegno alle madri lavoratrici (baby.sitter, asili aziendali, baby-parking).
E’ per questo che le RSU, ritenendo doveroso ringraziare la Giunta precedente, ed in particolare gli assessori Quaglia, Mora e Meda per il fattivo interessamento (sfociato nella realizzazione di una rotonda e di una prima serie di importanti opere ambientali), sollecitano la futura Giunta e i Suoi componenti, di qualunque colore essi siano, se possibile, ad un interesse ancora maggiore e più puntuale nei confronti di un’azienda rappresentante un indispensabile polmone per l’economia cittadina (e non solo, molti sono i lavoratori di province confinanti). Da questo lato ritengono opportuno, non nascondendo di temere che la trasversale sensibilità politica registrata in questi mesi possa raffreddarsi a consultazioni avvenute, proseguire in quel dialogo con le autorità politiche instauratosi negli ultimi mesi, e nello sviluppo di una necessaria politica  di individuazione  di fondi, agevolazioni e nella creazione di condizioni favorevoli al consolidamento di Comdata e di insediamento per tutte quelle realtà economiche che vogliano “scommettere” su Asti.
Solo immaginando il domani di Asti e lavorando vi sin da oggi, infatti, riteniamo si possa contrastare una crisi che sempre più mortifica l’ esistenza e sogni di ognuno di noi”.   
Rsu Comdata Asti