Buongiorno. Mi chiamo Luca Lipparini, 41 anni, Alpino. Dopo aver aspettato un intero anno lo scorso fine settimana ci siamo di nuovo ritrovati ad Asti, per l’Adunata nazionale. Quando si parte da casa per un adunata si fa quasi un mezzo trasloco, tenda, sacco a pelo, gazebo, tavoli sedie, mangiare, pensieri per gli amici che a volte non vediamo da un anno, e sopratutto lui, messo subito in bella mostra durante il viaggio in auto, il TUO CAPPELLO. Sembrano tutti uguali visti da lontano, ma ognuno di noi ha il suo, e lo potrebbe riconoscere anche a oggi chiusi solo toccandolo o annusandolo. Il cappello fa parte di noi, con lui e per lui abbiamo fatto tanto, è un pozzo di ricordi fatiche gioie e tristezze, quando lo indossiamo siamo Alpini veri, per lui proviamo un sentimento che sinceramente non so descrivere, è un pezzo del nostro cuore, della nostra vita. Provate a pensare se qualcuno dovesse rubare un cappello da Alpino ad un Alpino……. Il Cappello ci ha regalato emizioni uniche anche durante le adunate, ricordo ancora a Trieste quando una famiglia ci invitò a casa per la colazione del sabato mattina e ad utilizzare il loro bagno, ad Aosta quando ormai sconsolati per riuscire a trovare un posto per le tende ci venne offerto uno spazio, a Bassano quando andammo a cena in una casa visto il grande temporale che arrivò all’improvviso, oppuro lo scorso anna a L’Aquila quando al nostro rientro in tenda trovammo delle coperte per riparaci dal freddo. Questo, e tante altro altro, solo per merito del Cappello……….. Anche quest’anno abbiamo fatto festa, a volte si eccede in confusione e purtroppo alcuni anche in vino, ma chi conosce gli Alpini sa che non sono un gruppo di ubriaconi e casinari. Chi ci conosce, conosce anche i nostri valori e la nostra generosità. Poi c’è sabato sera il Villaggio Alpino, la festa, cori, fanfare più o meno improvvisate, incontri, saluti, per tutti, Alpini e non, dove si ride, per una sera non si pensa tanto ai problemi o al futuro, ma più al passato ai ricordi, provi a contattare gli amici che non sono potuti venire, ridi ridi ridi ridi, allora ti togli un po’ il cappello cavolo si suda a forza di ridere, a lo appoggi accanto a te sulla panca, e continui con i racconti. Guardi l’orologio e pensi che sia l’ora giusta per spostarsi, andare a fare un giro, metti la mano al tuo fianco per rimetterti il Cappello, e lui non c’è più!! Chiunque lo abbia fatto, sono certo non sappia esattamente cos’ha fatto. La speranza è quella di ritrovare il compagno del mio amico Cristian, ed è per questo che vi scrivo. Chi trova un Cappello senza un Alpino lo porti alla Sezione dell’ANA, non lo tenga per ricordo in casa……..lo restituisca, magari Cristian non ritroverà il suo, ma forse qualche altro Alpino sì. Viva gli Alpini, Viva la Cadore e grazie ad Asti per l’ospitalità. Luca Lipparini