Da giorni le cronache locali si interessano di Sanità. L’ultimo allarme è quello del taglio dei primari. Se ho capito bene l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte avrebbe inviato alle Asl una circolare nella quale si indicherebbe un limite di posti letto-degenti (19,1) al di sotto del quale un primariato verrebbe soppresso.
Ora, tralascio il facile sarcasmo su quel “zerovirgola” che trasuda puro burocratismo, e mi chiedo se, come vado dicendo e scrivendo da tempo ma senza che nessuno raccolga l’appello, non sia veramente il caso di convocare al più presto un summit sulla Sanità astigiana.
Penso ad una sorta di Stati Generali sullo stato dell’arte delle strutture della Salute in provincia di Asti, dove istituzioni e Asl, ma anche sindacati, operatori sanitari, società civile e politici, a tutti i livelli, parlino e si confrontino allo scopo di arginare quello che da onda anomala sta diventando uno vero tsunami che rischia di travolgere ciò che è stato costruito nell’Astigiano in tanti anni di attività amministrativa, ma anche volontaristica e sociale.
Ricordo i punti neri: l’incertezza sul futuro del Massaia, dell’ospedale della Valle Belbo, delle Case della Salute che avrebbero dovuto punteggiare tutto l’Astigiano garantendo centri sanitari accessibili a tutti i cittadini, della centrale operativa del 118 trasferita ad Alessandria.
Aggiungerei una serie di voci, sussurri e grida che si stanno levando un po’ da tutto il territorio astigiano e che parlano di chiusure di postazioni di guardia medica, lunghe attese per esami specialistici in centri pubblici che in strutture private convenzionate vengono invece eseguiti in tempi accettabili, allarme per il numero di pediatri ospedalieri che è a rischio diminuzione creando un carico di lavoro inadeguato per chi ha scelto di restare nella struttura pubblica.
Saranno solo voci? Dicerie? Maldicenze? Illazioni senza fondamento?
Da cittadino e da utente spero di sì, ma da cittadino e da utente vorrei anche vederci più chiaro.
Per questo credo sia il momento che la politica prenda in mano il pallino e convochi un tavolo di discussione, di chiarimento, di confronto su un tema, come quello della Salute, che non è né di destra né di sinistra.
Roberto Marmo