“L’attenzione nei confronti dei territori sta diventando sempre più marginale. Spesso appare addirittura inesistente. Mentre d’altro canto ai cittadini si chiedono sempre maggiori sacrifici in termini di tasse e vengono ridotti i servizi offerti. Proprio per cercare di porre un freno a questa azione negativa la nostra associazione Gruppo Comitato Civico Si ai Servizi si propone come un guardiano delle azione delle amministrazioni. Oggi puntiamo l’attenzione sulla chiusura di alcuni sportelli catastali nei paesi della Provincia quelli più distanti dal capoluogo. Solo nella Provincia di Asti lo scorso anno sono stati infatti chiusi diversi sportelli catastali. Questo è successo in tutta Italia ma in territori di montagna o di collina come il nostro la situazione è ancora peggiore.  Dal primo di ottobre era necessario rinnovare una convenzione tra l’Agenzia del territorio e i Comuni. “Non tutti i comuni che prima fornivano il servizio l’hanno ancora fatto – spiega Rosi Melbo presidente del Comitato Civico Sì ai Servizi – e così gli sportelli sono desolatamente vuoti e i cittadini devono per forza recarsi ad Asti per avere una visura”. E tra poco comincia il periodo delle dichiarazioni fiscali e subito dopo scatta la prima temuta rata dell’IMU. “Non capiamo perchè non si sia ancora riusciti a risolvere il problema. Ad oggi gli sportelli di Bubbio, Castelnuovo Don Bosco, Costigliole e di Canelli, per citare solo quelli più lontani dal capoluogo non sono ancora operativi e non possono rilasciare visure”. Costringendo i cittadini a fare anche settanta chilometri di strada per avere accesso al servizio. “Pensiamo alle fasce più deboli – conclude la presidente Melbo – ad esempio gli anziani senza macchina per cui questo servizio era davvero utile e ci aspettiamo che presto questi sportelli vengano riaperti e il disagio venga meno. Precisiamo che stiamo effettuando controlli in tutte le provincie del Piemonte e la situazione appare ovunque preoccupante””. Rosi Melbo, Comitato Civico Si ai Servizi