La libertà di espressione e di informazione sono elementi fondanti della nostra democrazia. Sono  valori irrinunciabili e protetti dalla Costituzione Repubblicana. Su questo non si discute.   Riteniamo però che quanto riferito dalla trasmissione “Ballarò” del 19 gennaio in merito ad una ipotetica  “situazione a rischio” per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.a., vada oltre tali valori e rappresenti, a  nostro parere, uno “spaccato” assai differente dalla realtà oggettiva.  Non solo: l’effetto “panico” che tali notizie possono provocare tra i clienti, rischia, quello sì, di  compromettere seriamente quella solidità costruita su indici di bilancio ed indicatori patrimoniali ben  lontani da situazioni critiche.  Di certo il momento che sta passando il settore bancario italiano non è tra i più facili.  Proprio in questi momenti deve essere più accurata la capacità di discernimento da parte di tutti ed  in principal modo da parte degli organi di informazione.  Come Organizzazioni Sindacali ci auguriamo quindi che, in questa confusione, non si abbia la malsana  tentazione di fare “di tutta l’erba un fascio”. In prospettiva un comportamento di tal genere risulterebbe  assai controproducente, sia per il sostegno all’economia locale, che per i livelli occupazionali che la Banca  assicura al nostro territorio. Le Organizzazioni Sindacali Aziendali C.R. Asti