“La lettura delle interviste del sindaco di Asti Fabrizio brignolo e del Presidente dell’Asp fa proprio cadere le braccia. Stimo Brignolo e Bagnadentro come due persone intelligenti, al di là della facile ironia con cui bersaglio spesso il primo. Ma come si fa a sostenere che siccome ci sono i tagli dei trasferimenti li spalmiamo sulla riduzione dei servizi. Un trasporto pubblico con una corsa ogni 20 minuti è molto più appetibile di uno con una corsa ogni 30 o più minuti, ovvero se ci sono corse frequenti il bus viene utilizzato se sono sporadiche si  preferisce la macchina, almeno quelli che ce l’hanno e che possono pagare la benzina. Come si fa poi a dire che si taglia la linea festiva che porta utenza all’Ospedale perché al sindaco hanno riportato che ci sono pochi utenti? Pochi o tanti coloro che devono recarsi in ospedale, siccome si presume non vadano in gita di piacere, hanno diritto ad avere un servizio pubblico che li porti! Compito della Politica non è quello di gestire ordinariamente le risorse disponibili, bastano i Dirigenti e la struttura comunale per farlo, ma fare delle scelte. Se non si è capaci di farle meglio andare a casa. In un periodo di risorse scarse il sindaco dovrebbe avere il coraggio di venire in Consiglio Comunale e discutere il Bilancio di previsione, confrontandosi con la minoranza per dire dove si prendono le risorse, dove si mettono i soldi e dove si tagliano. Invece no, per il 2° anno consecutivo approveremo il bilancio a fine giugno, quando oltre la metà delle risorse saranno già state spese e sul resto ci sarà poco da discutere. Non ci si può sempre trincerare dietro la crisi e dietro il fatto che la legge consenta di approvare il bilancio di previsione a giugno. Il prossimo Consiglio Comunale dovrà decidere le aliquote dell’IMU, in quella occasione ripresenterò gli emendamenti che la maggioranza bocciò lo scorso anno. Fatta salva la prima e anche la seconda casa, con aliquote minime, l’IMU può essere usata come una patrimoniale con cui finanziare i Servizi di cui oggi si annuncia il taglio”. Giovanni Pensabene