“Dal dicembre 2010, per volontà del ministro leghista Maroni, gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno di lunga durata devono sottoporsi ad un test di conoscenza della lingua italiana. E’ davvero meritorio che si promuova, seppur con strumenti semicoercitivi, la conoscenza della nostra bella lingua. Mi domando a questo punto perché un test analogo non venga proposto ai parlamentari della Repubblica. Abbiamo assistito in questi anni a spettacoli indecorosi (parlamentari che non sapevano rispondere a banalissime domande di geografia o di storia del nostro paese), abbiamo riso e storto il naso ascoltando gli improbabili congiuntivi di Di Pietro, ma uno scempio della lingua italiana come quello messo in mostra qualche giorno fa,  in un intervento alla Camera, dal deputato leghista Eraldo Isidori non si era mai visto. Questo il testo trascritto del suo intervento: “Il carcere è un pentezario , non è un villaggio di vacanza !!! Si deve scondare la sua pena pescritta , che gli aspetta .Lo sapeva prima  fare il reato !!!! Io ritengo come Lega , di non oscire prima della sua pena irrugata ….. “ Non mi piace ridere dell’ignoranza e sono anche convinto che l’onorevole Isidori sia una persona per bene, ritengo però che chi pretende dagli immigrati la conoscenza della nostra storia e della nostra lingua non possa mandare in parlamento rappresentanti che non abbiano almeno una conoscenza elementare della lingua ufficiale, che non è il padano, del nostro paese. Propongo pertanto che prima di accedere agli ambiti scranni parlamentari i futuri onorevoli, o senatori, oltre ad avere la fedina penale pulita dimostrino una conoscenza elementare di storia, geografia e lingua italiana. E’ troppo?” Giovanni Pensabene