GIOVANNI PENSABENE GAZZETTA D'ASTI 2013“Intanto registriamo che nonostante l’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Asti e, più banalmente, il “comune senso del pudore” ne chiedessero le dimissioni il Consiglio di Amministrazione dell’agenzia rimane al suo posto. Oggi apprendiamo che  è già stata stabilita la data della prima udienza del processo che ha come unico imputato e reo confesso l’ex direttore Santoro. Ci sarebbe di che rallegrarsi, in meno di 6 mesi dalle prime voci sullo scandalo ATC si arriva già al processo. Altro che tempi lunghi della giustizia! E però, pur plaudendo all’efficienza della macchina giudiziaria, qualche dubbio si propone. 1° dubbio: come mai si arriva già a processo? L’azione investigativa ha già finito il suo corso? 2° dubbio: perché dal palazzo di giustizia è trapelato poco o nulla di questo caso? Eppure, solo qualche anno fa, ricordo procuratori e sostituti convocare conferenze stampa per fare il punto su indagini, sentenze di primo grado ecc, con dovizia di particolari. In questo caso solo silenzi. Perché? 3° dubbio: Santoro ha subito ammesso di essere colpevole, anzi: l’unico colpevole. E’ possibile che ci fosse questo flusso ininterrotto di denaro per 10 anni e nessun altro sapesse niente? Santoro finora non ha fatto neanche un giorno di carcere e ha discrete possibiltà di farne comunque pochi, se non  nessuno, anche in futuro. Imputati anche per fatti meno gravi, che poi sono risultati innocenti a sentenza definitiva, nella nostra città  sono stati sottoposti a più di un mese di carcerazione preventiva, forse nella speranza che le esigenze cautelari portassero anche ad estendere il raggio di azione delle investigazioni. 4° dubbio, che chiameremo il dubbio della casalinga di Voghera: per spendere quasi 9 milioni di euro in meno di 10 anni bisogna sostenere un ritmo di oltre 2500 euro al giorno, per 365 giorni all’anno e senza neanche santificare le feste! Una persona , per quanto affetta da shopping compulsivo, può fare tutto da sola? Ovviamente si tratta di dubbi di chi conosce le cose solo attraverso gli organi di informazione, ma credo che una vicenda che pesa sulle spalle e sui destini di tanta povera gente meriti maggiore trasparenza. Per questa ragione, a mio modestissimo parere, il cda dell’ATC, appena saputo della confessione dell’ex Direttore, avrebbe dovuto avviare l’iter per la successiva costituzione di parte civile dell’Ente e rassegnare contestualmente le dimissioni. Ho già detto, e lo ribadisco, che personalmente non ho dubbi sull’onestà dei componenti il cda né sulla loro totale estraneità alle ruberie commesse. La responsabilità politica però non c’entra nulla con quella penale, che richiede di essere dimostrata nelle sedi competenti, né con l’onestà personale. Se hai la responsabilità politca della gestione di un Ente pubblico e, pur se a tua totale insaputa, qualcuno nell’Ente ruba milioni di euro, o sei quello che lo ha scoperto e denunciato oppure te ne devi andare a casa!” Giovanni Pensabene