“Astigiana d’adozione, seguo con crescente interesse quanto si sta facendo al fine di incastonare nelle nostre belle colline l’immagine del Sommo Pontefice. A coloro che stanno intraprendendo iniziative in merito alla valorizzazione delle terre che diedero i natali alla stirpe papale, mi permetto di suggerire due ipotesi di operatività, sempre che queste non siano già nel carnet dei promotori. Stante l’esistenza di un sentiero che si diparte nei pressi del cimitero del paese di Portacomaro, attraversa un bosco e sbocca in un vasto prato che si trova a poche decine di metri dalla Casa che fu dei Bergoglio, perché non creare un pervio e suggestivo “percorso devozionale” che potrebbe anche consentire la sosta per brevi refezioni da parte dei pellegrini? Stante l’esistenza, ai piedi della stradina asfaltata che porta al Bricco Marmorito, di un’area dismessa con annesso capannone perchè non far sì che questa funga da parcheggio per torpedoni, camper e altri automezzi e che l’edificio, opportunamente ristrutturato, si presti a essere luogo di ristoro e di accoglienza per i visitatori? Invito i lettori di questo giornale a suggerire altre possibili iniziative tendenti a non disperdere il dono che ci fu dato con l’intronizzazione di Papa Francesco, avvenuta già ben tre mesi orsono”. Lettera firmata