nursind“A poche ore dall’entrata in vigore della legge 161/14 in merito al diritto  dei lavoratori al riposo giornaliero di 11 ore continuative, in   Piemonte stiamo assistendo al “festival” delle interpretazioni normative; infatti proprio in questi giorni, i vari direttori Generali, stanno inviando comunicazioni ai vari servizi, riguardo al comportamento da tenere circa il rispetto del riposo giornaliero. È inutile dire che, come al solito, in Italia ci si muove sempre all’ultimo momento. Da un anno infatti le Regioni, avevano il  compito di riorganizzare l’intero sistema, ma l’unica iniziativa presa qualche settimana fa, è stata quella di chiedere l’intervento del Governo al fine di prorogare l’entrata in vigore della stessa Legge, o comunque derogare nuovamente per specifici casi. NurSind sottolinea, quanto sia assurdo come una normativa Europea sia stata per anni derogata a livello decentrato e solo oggi a causa del rischio di procedura d’infrazione, il Governo abbia messo fine a questa forte discriminazione nei confronti dei lavoratori del SSN. È  anche assurdo però, che lo stesso Governo, chieda l’applicazione di una Legge a costo zero, quando sappiamo tutti che proprio le varie deroghe presenti a livello nazionale in questi anni, hanno attenuato una situazione già abbastanza drammatica, in merito alla carenza di personale. Pertanto, se il Governo passa la palla alle Regioni, queste la passano alle varie Aziende. È importante sottolineare che le stesse aziende nelle loro comunicazioni, mettono in evidenza che potrebbero verificarsi situazioni, nelle quali il rispetto del riposo giornaliero potrebbe non  essere garantito in caso di rischio di interruzione di pubblico servizio. Altro elemento quest’ultimo che evidenzia chiaramente che le attuali risorse non sono sufficienti. Un altro grosso problema, è poi quello della pronta disponibilità: infatti per NurSind secondo la normativa, la chiamata in pronta disponibilità, interrompe il riposo giornaliero, tuttavia, le Aziende, sempre nelle loro   comunicazioni, parlano di sospensione del suddetto riposo: differenza non da poco! Secondo NurSind, le Aziende piemontesi, stanno commettendo un grave errore e stanno interpretando la normativa, in base a pareri di Regioni come quelli del Veneto o addirittura di varie Aziende, che non hanno alcun fondamento e non sono vincolanti.  A partire dal 25 novembre, come Sindacato delle Professioni Infermieristiche, NurSind segnalerà all’ispettorato del lavoro delle varie provincie piemontesi, tutte le violazioni in materia di orario di lavoro,   portando le Aziende all’unica soluzione possibile: l’assunzione di personale. Coordinamento NurSind Piemonte