“La risposta fornita dall’Assessore regionale alla sanità Monferino alla mia Interrogazione sui casi di Sla in agricoltura è inquietante, brutale nonché scontata. L’Assessore, infatti, riconosce una correlazione tra erbicidi e insetticidi e i casi di malattia in agricoltura (“Gli studi eseguiti hanno ipotizzato un possibile effetto tossico di alcune sostanze usate in agricoltura, quali gli erbicidi e gli insetticidi”), aggiungendo però che “non esistono dati consistenti su specifici tipi di sostanze che potrebbero essere coinvolte”, per cui bisognerà attendere che altri casi vengano annoverati nel registro nazionale per la Sla e solo quando ci saranno dati certi la Regione “provvederà ad attivare politiche di prevenzione”. Ma non sarebbe meglio applicare il ‘principio di precauzione’ e, invece che attendere nuove morti, procedere in modo tempestivo ad adottare misure restrittive nell’utilizzo dei maggiori indagati, magari escludendoli dai prodotti ammessi dal regolamento regionale del Psr sulle misure per l’agricoltura ecocompatibile? Questo sempre che l’Assessore non ritenga meno importanti i lavoratori dell’agricoltura rispetto a quelli di altri comparti. Anche perché, se domani dovessero venir confermati i sospetti, qualcuno dovrà essere chiamato a rispondere moralmente delle proprie omissioni. E’ indispensabile poter disporre di certezza medico-scientifiche, ma dopo gli scandali del Ddt e dell’Eternit non si può, a fronte di seri dubbi sulla pericolosità di certe sostanze, fare spallucce e cavarsela con un ‘chi vivrà vedrà…”. Angela Motta – Consigliere Regionale PD