Le strutture agrituristiche rispecchiano anche in Piemonte la massima espressione della multifunzionalità delle moderne aziende agricole: sono 1271 quelle certificate dall’Istat a fine 2014, +4.2% rispetto all’anno passato.  Di queste oltre il 65% sono situate in collina e si caratterizzano per l’offerta di pacchetti turistici che, oltre all’alloggio, comprendono altre attività quali escursionismo, equitazione, osservazioni naturalistiche, mountain bike, fattorie didattiche e attività sportive in generale. Il dato di crescita degli agriturismi piemontesi è in linea con l’incremento  a livello nazionale: + 4,1% rispetto al 2013 e il loro numero più che raddoppiato (+55,1%, dati Istat) nell’ultimo decennio.  La Corte di Cassazione è recentemente intervenuta nel settore, con la sentenza n.21965 del 28 ottobre 2015, con cui ha riconosciuto il diritto alla detrazione dell’IVA sostenuta sulle spese di ristrutturazione di un fabbricato abitativo, destinato all’esercizio dell’attività di agriturismo. Per approfondimenti si può contattare l’ufficio fiscale di Confagricoltura Asti (responsabile Roberto Bocchino: fiscale@confagriasti.com). “L’eccellenza delle strutture locali – fanno sapere da Confagricoltura – è associata ad Agriturist Asti, organizzazione costituita da Confagricoltura e presieduta da Nicoletta Candelo, giovane imprenditrice agricola del comune astigiano di Fontanile e titolare dell’agriturismo Bastian. L’esempio della Candelo conferma la rilevante presenza della componente femminile nel comparto: secondo i dati Istat, un agriturismo su tre è gestito da donne e in Piemonte la loro percentuale è cresciuta del 5,4% nell’ultimo anno”. L’agriturismo in Italia vale più di 1 miliardo di euro e sono oltre 5 milioni gli “agrituristi” , la cui maggioranza sceglie la struttura in base all’ospitalità familiare e la buona cucina (dati Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo). “Caratteristiche che di certo non mancano al Monferrato – proseguono da Confagricoltura –  ma è necessario investire in termini di organizzazione e cultura. L’invito di Confagricoltura Asti è quello di potenziare l’offerta dei servizi e puntare sull’accoglienza, soprattutto quella internazionale, sfruttando la centralità dell’Astigiano nel triangolo industriale del nord Ovest. L’obiettivo è conquistare quote crescenti di un mercato in espansione come quello del turismo enogastronomico, che per le colline Unesco è sempre più straniero con oltre la metà dei pernottamenti e turisti provenienti principalmente da Svizzera, Germania, Benelux e Cina (rilevazioni Sviluppo Piemonte Turismo). Il primo, positivo, banco di prova giunge dalle richieste già pervenute negli agriturismi astigiani, in crescita dell’8% per il periodo natalizio con circa 1000 pernottamenti e oltre 300 prenotazioni per i cenoni della vigilia di Natale e Capodanno”.