“La crescita del settore agrituristico in Piemonte e nella nostra provincia è un segnale incoraggiante e fa specie leggere che qualcuno getti ombre sul rigore   con cui i gestori di agriturismo rispettano le normative vigenti” così recita una nota di Agriturist Asti, associazione costituita da Confagricoltura per promuovere e tutelare   l’agriturismo, i prodotti dell’enogastronomia regionale, il paesaggio e la cultura rurale. “Ricordiamo che in Piemonte è stata approvata, nel febbraio scorso, la nuova legge sugli   agriturismi il cui testo ha sostituito la vecchia normativa regionale del 1995 – prosegue la nota -. Tra le finalità dichiarate nel documento vi è quella di portare una serie di agevolazioni ai   produttori agricoli; peccato che la Regione si sia fermata ai “buoni propositi” e delle   agevolazioni non vi sia traccia.  Il rispetto della legge, ci permettiamo di rassicurare chi non lo è ancora a sufficienza,   viene invece garantito con verifiche e controlli che interessano, puntualmente, ogni   aspetto legato all’attività.  L’agriturismo deve infatti attenersi a tutte le norme previste che, nella stragrande   maggioranza dei casi, sono analoghe a quelle stabilite per alberghi e ristoranti.  Chi gestisce un’attività è tenuto al pagamento della SIAE nei casi di diffusione di musica  attraverso apparecchi diffusori o negli eventi ove viene proposta musica dal vivo, deve   ottemperare al pagamento della tassa rifiuti nella stessa misura prevista per gli alberghi   e per i ristoranti e, infine, non può certo esimersi dal rispettare le stesse norme igienico   sanitarie previste per le altre strutture turistico ricettive.  Non esiste “leggerezza” neppure nelle assunzioni del personale: si devono osservare   tutte le normative previste, anche quelle in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro.  Ricapitolando: gli agriturismi sono sottoposti a scrupolosi controlli da parte di Agenzia   delle Entrate, SIAE, ASL, SPRESAL ed altri enti di verifica.  Siamo certi che il quadro delineato è sufficiente a comprendere la condizione vissuta da   tanti gestori. Agevolati? Forse s’intendeva vessati.   La sopraindicata normativa regionale che disciplina l’attività agrituristica prevede inoltre   che i gestori piemontesi provvedano all’acquisto di almeno il 60% di materie prime  da altre aziende subalpine e che almeno il 25% delle derrate sia di produzione   propria.  Caratteristica dirimente lo status di agriturismo è che nelle strutture vi sia la prevalenza   dell’attività agricola su quella alberghiera e di ristoro.  E’ bene infine ricordare che l’attività può essere avviata esclusivamente in fabbricanti già   esistenti e il numero dei posti disponibili è legato al rispetto delle predette condizioni,   ossia la prevalenza dell’attività agricola e l’utilizzo di prodotti di produzione propria.  Chi non rispetta queste regole non conosce la legge, che si sa non ammette   ignoranza.  In considerazione del fatto che Agriturist tutela gli operatori agrituristici seri che   rispettano le regole, invitiamo a segnalare tempestivamente alla nostra segreteria   provinciale eventuali comportamenti in contrasto con le normative vigenti”. Per informazioni, contattare gli uffici di Agriturist Asti (ubicati nella sede di   Confagricoltura Asti, in via Monti 15, Asti – tel. 0141 434943 – mail   agriturist@confagriasti.com).