Sono stati presentati oggi, 15 gennaio 2013, i nuovi progetti PIM (Progetti integrati di mercato) e PIF (Progetti integrati di filiera) del Piano triennale dell’Internazionalizzazione. Le Camere di commercio piemontesi e la Regione Piemonte, condividendo la necessità di rendere più efficienti i propri interventi a favore dell’internazionalizzazione del sistema economico regionale, hanno siglato il Piano strategico triennale. Dopo aver già messo in campo le iniziative “multivoucher” per favorire l’accesso al credito delle imprese che partecipano a manifestazioni internazionali e il Bando per i voucher fiere all’estero, sono ora al via nuovi strumenti a disposizione delle imprese: i Progetti integrati di mercato e i Progetti integrati di filiera, per un valore totale di oltre 13 milioni e 500 mila euro, di cui 11 milioni e 400 mila erogati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio piemontesi. “Questi nuovi progetti dimostrano come anche nel campo dell’internazionalizzazione il sistema istituzionale piemontese sia in grado di creare sinergie importanti, mettendo in comune le competenze presenti sul territorio e adottando politiche a lungo termine di programmazione e strategia, politica e tecnica – commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello –. In questa fase economica così delicata, è sempre più determinante offrire alle nostre imprese una dote finanziaria e strumentale così da renderle sempre più competitive e dinamiche, in grado di camminare a testa alta nel mondo, portando il ‘made in’ e le nostre eccellenze al di fuori dei confini italiani”. “Pochi grandi numeri testimoniano come il Piemonte continui ad essere una grande regione, in quanto da sola produce l’8 per cento del Pil e il 10 per cento del valore aggiunto manifatturiero nazionale. Il Piemonte è in secondo luogo un grande territorio internazionalizzato, sul quale l’export continua a tirare nonostante il periodo di crisi generale – dichiara Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte –. È nostro dovere continuare a concentrare ogni sforzo possibile per sostenere le imprese che operano in questo settore strategico. Il nostro fine è infatti quello di sviluppare una piena internazionalizzazione, che aiuti lo sviluppo locale delle imprese tramite maggiori opportunità commerciali estere e una struttura globale più solida e competitiva”. “I Progetti integrati di filiera (PIF) e i Progetti integrati di mercato (PIM) sono un esempio concreto della proficua collaborazione tra Regione e sistema camerale in tema di internazionalizzazione. L’utilizzo dei fondi FSC (ex Fas) da parte della Regione per i programmi di export, in modo sinergico e concordato con le Camere di commercio, rappresenta una novità originale e che ci distingue positivamente nel resto del Paese – rileva Massimo Giordano, Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte –. Basti pensare che a livello nazionale, presso il Ministero degli Esteri, è stata recentemente avviata un’apposita cabina di regia per promuovere queste forme di collaborazione. Il Piemonte, dal canto suo, già da tempo è piuttosto avanti su questo tema, visto che la programmazione congiunta va avanti da oltre un anno”. “Il lavoro sinergico di Regione e sistema camerale piemontese in favore dell’internazionalizzazione si consolida con questo Piano che, attraverso PIM e PIF, consente di introdurre nuovi progetti e dare maggior respiro a quelli esistenti, con un raggio di azione sempre più ampio in termini di filiere produttive e aree geografiche coinvolte – spiega Giuseppe Donato, Presidente di Ceipiemonte -. I progetti includeranno servizi in favore di micro-imprese, start-up e spin-off innovative e saranno orientati a incoraggiare l’aggregazione tra aziende e l’avvio di contratti di rete. PIM e PIF inoltre si intersecheranno in numerosi casi, trovando sinergie anche in ottica di marketing territoriale. Con le proprie capacità progettuali ed esperienza Ceipiemonte punterà all’ottimizzazione e gestirà al meglio le opportunità che grazie a PIM e PIF si potranno creare a vantaggio delle nostre imprese e di tutto il sistema Piemonte”. I Progetti integrati di filiera (PIF) Sono 16 i PIF approvati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio del Piemonte (e attuati attraverso enti strumentali), per un valore complessivo di oltre 10 milioni e 448 mila euro, di cui circa 8 milioni e mezzo finanziati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio piemontesi (cfr. scheda 1). Si tratta di progetti che vedono la partecipazione di imprese in grado di vantare già un buon grado di internazionalizzazione, ma a livelli diversi. L’obiettivo è di promuovere la proiezione internazionale nei settori di eccellenza, attraverso la collaborazione tra aziende di dimensioni e grado di internazionalizzazione differenti, accomunate dall’appartenenza alla stessa filiera produttiva. Le imprese meno internazionalizzate necessitano di supporto conoscitivo e logistico, al fine di conquistare maggiori spazi di mercato. Il tipo di internazionalizzazione ricercato è strutturato e coordinato su un territorio estero regionale o multiregionale scelto appropriatamente. I PIF puntano a creare relazioni e infrastrutture di vendita stabili, e sono dotati di obiettivi misurabili a livello di singola impresa e di cluster complessivo. Le imprese che abbiano partecipato a PIF con successo (valutato e misurato), diffondono il proprio “know how” nei confronti delle edizioni successive, anche attraverso azioni di tutoring e di mentoring. I Progetti integrati di mercato (PIM) Sono 15 i PIM approvati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio del Piemonte (e attuati attraverso enti strumentali), per un valore complessivo di oltre 3 milioni e 147 mila euro, di cui circa 2 milioni e 900 mila finanziati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio piemontesi (cfr. scheda 2). Si tratta di progetti che hanno l’obiettivo di penetrare in uno specifico mercato geografico, attraverso la realizzazione di infrastrutture stabili, reti di relazione, reti di vendita, partnership locali, etc. Come nei Progetti integrati di filiera, le imprese partecipanti hanno gradi d’internazionalizzazione diversi, ma non sono legate necessariamente da relazioni di filiera, bensì da un comune interesse verso un mercato geografico specifico. Questo al fine di aumentare il peso specifico e l’efficienza del progetto e ridurre i costi di sviluppo e realizzazione. Anche i PIM devono avere obiettivi misurabili e comportare un debito di trasferimento di “know how”, nei casi di successo. Per informazioni: www.pie.camcom.it/internazionalizzazione/piano_strategico