Come ormai noto sono otto i candidati a sindaco di Asti, che si sfideranno domenica e lunedì. Ne tracciamo un breve profilo, citandoli in rigoroso ordine alfabetico.
Davide Arri E’ uno dei più giovani del lotto, ma l’avvocato Udc vanta una lunga esperienza politica, iniziata nella palestra del Movimento Giovanile Dc, continuata nei consigli circoscrizionali e approdata a suon di voti in consiglio comunale. E’ già stato candidato sindaco nel 2007 contro Galvagno, quando il partito era ancora al governo con il Pdl. Un anno dopo Casini lasciò il centro destra sbattendo la porta, imitando l’Udc astigiana.
Fabrizio Brignolo E’ considerato il principale sfidante di Giorgio Galvagno. Avvocato, padre di due bambini, Brignolo è stato di gran lunga il più votato del centro sinistra nelle ultime due tornate amministrative. E’ stato assessore all’urbanistica nella giunta Voglino, dando un forte impulso al ridisegno della città, con il piano commerciale, la nuova Ztl, le molte varianti fatte approvare. E’ a capo di una maxi coalizione di sette liste.
Mariangela Cotto Già consigliere regionale, assessore al welfare nella giunta Ghigo, più volte eletta in consiglio comunale con record di preferenze personali, Mariangela Cotto non ha certo bisogno di presentazioni. E’ la signora della politica astigiana, che alle ultime elezioni provinciali ha “rotto” con Maria Teresa Armosino e il Pdl presentandosi a capo di una lista civica. Ci riprova quest’anno, “rischiando” di essere nuovamente l’ago della bilancia.
Giorgio Galvagno
E’ il sindaco uscente, che però ha visto la coalizione che lo sosteneva nel 2007 perdere alcuni pezzi (Lega in primis). Chiede la riconferma forte di un entusiasmo proverbiale e di una solida esperienza amministrativa, iniziata nella prima repubblica come assessore, vicesindaco e poi sindaco in due occasioni a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Poi qualche anno alla Camera come deputato del Pdl e la vittoria al primo turno nelle comunali 2007.
Giovanni Pensabene
E’ ormai l’emblema della sinistra astigiana, ma Giovanni Pensabene non può certo essere definito un antagonista. E’ stato assessore provinciale ai tempi della giunta di Pino Goria e assessore comunale all’ambiente nella giunta Voglino, raccogliendo consensi non solo da chi aveva votato a sinistra. E’ il “padre” della raccolta rifiuti porta a porta che il centro destra dopo aver aspramente criticato quando era dell’opposizione, si è ben guardato dall’abolire, scoprendo che non ha alternative credibili.
Pierfranco Verrua Assessore ai servizi sociali nella giunta Galvagno e leader astigiano indiscusso della Lega Nord, Verrua non è certo un leghista alla Borghezio. Ha però rotto l’alleanza con il Pdl, almeno al primo turno, rispettando l’idea leghista delle mani libere, emersa dopo la fine del governo Berlusconi. I ripetuti scandali interni al Carroccio rischiano di metterlo in difficoltà ben più dei suoi sette avversari, nonostante una campagna elettorale molto concentrata sui problemi locali.
Gabriele Zangirolami E’ il vero volto nuovo della politica astigiana, l’oggetto misterioso delle prossime amministrative. Portavoce del Movimento Cinque Stelle, beneficerà sicuramente del traino del comico Beppe Grillo, intercettando il voto di protesta. Per il resto, ne sappiamo poco, vista la campagna elettorale piuttosto anomala dei grillini, che è vissuta sui proclami del suo leader nazionale più che sui problemi locali.
Diego Zavattaro Ha condotto una campagna elettorale tutta all’attacco, con una forte vis polemica, rivolta soprattutto verso il Pdl e Giorgio Galvagno, che lo hanno estromesso dalla giunta due anni fa. Da referente locale di Fli ha preferito “contarsi” piuttosto che correre al primo turno con i suoi naturali alleati, l’Udc e Mariangela Cotto. Potrebbe intercettare i voti di chi a destra è deluso dall’esperienza di governo di Berlusconi e dagli scandali leghisti.
Massimiliano Bianco