Il Gruppo Pd in Consiglio Regionale venerdì sera ha discusso con i Sindaci della provincia (una settantina gli amministratori presenti) sul futuro e sulle possibilità per i nostri piccoli comuni nell’ambito del convegno “Unioni dei piccoli comuni: quale strada intraprendere?”.
“L’interesse manifestato – dichiara Angela Motta consigliere regionale e promotrice dell’incontro – è stato forte e il dibattito finale sentito e partecipato, in particolar modo quando sono state espresse le paure e le preoccupazioni legate al fenomeno dello spopolamento dei piccoli paesi dovuto, soprattutto, al venir meno dei servizi ai cittadini.”
Gli amministratori hanno fortemente ribadito la propria fiducia e la necessità del sistema delle Unioni di comuni e della conseguente gestione associata dei servizi, ma hanno altresì sottolineato l’esigenza di apportare modifiche al sistema. Punto di partenza per questa “ristrutturazione” deve essere la consapevolezza della differenza che caratterizza le diverse realtà della nostra Regione.
Aldo Reschigna, Presidente Gruppo Consiliare regionale Pd Piemonte, ha illustrato il disegno di legge di riordino delle autonomie locali, evidenziando le differenze tra la proposta presentata dalla Giunta Cota e quella del Partito Democratico, soffermandosi su criticità e potenzialità.
Il Capogruppo Pd Provincia di Asti, Roberto Peretti, ragionando sulle conseguenze per il nostro territorio che deriverebbero dal riordino delle autonomie locali, ha auspicato la necessità di “ripensare l’appartenenza. Asti nella storia è sempre stata la città di riferimento di un’area vasta e tale dovrà rimanere, altrimenti sarà davvero difficile garantire sviluppo ad un territorio così fragile. C’è poco tempo per presentare proposte alla Commissione per le Autonomie Locali Regionale alla luce dei parametri di abitanti (350.000) e di superficie (2.500 kmq.), ma occorre tentare di aggregare territori che per storia e tessuto socioeconomico sono simili. Penso – ha concluso Peretti – ad una provincia Asti-Alba con Chieri, Casale Monferrato, Acqui Terme e Bra”.
“Il contesto generale di ristrettezze economiche – ha spiegato il neo sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo – impone a tutti, non solo ai comuni piccoli, ma anche a quelli più grandi, di pensare a forme di associazionismo e a gestioni convenzionate. Il Comune di Asti è disponibile a ragionare con tutti i comuni della provincia per studiare azioni coordinate: nei momenti di difficoltà è bene che non ci sentiamo soli, ma uniti per superare la tempesta”.