l Piemonte vara, prima Regione in Italia, un progetto sperimentale di apprendistato: partirà ad ottobre con un investimento di 5 milioni di euro ed interesserà mille giovani tra 15 e 25 anni, per i quali sono previsti 100 corsi.
Il modello, messo a punto con sindacati e imprenditori, è stato presentato il 7 maggio a Torino dal presidente della Regione, Roberto Cota, e dall’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, nel corso di un convegno al quale sono intervenuti il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ed esponenti di Cgil, Cisl e Uil, Rete Impresa Italia, Unione Industriale e Politecnico. Tra le aziende hanno già aderito Iveco e Bosch, ma anche molte piccole e medie imprese. Sono anche previsti progetti per l’alta formazione che fino al 2014 riguarderanno 700 giovani in 40 master, 40 dottorati e 40 corsi di laurea.
“L’intesa – ha ricordato Porchietto – è nata prima dell’approvazione del nuovo testo unico sull’apprendistato nazionale, che per le parti sociali costituisce in alcuni casi un passo indietro rispetto al nostro. L’obiettivo è arginare la disoccupazione mediante importanti investimenti per un’effettiva professionalizzazione dei giovani”.
Un’iniziativa che ha fatto dire al presidente Cota che “la macchina del lavoro può ripartire dal Piemonte. I piemontesi hanno pagato un pedaggio altissimo alla crisi del lavoro e del sistema imprenditoriale. La preoccupazione e, in qualche caso anche la disperazione, è entrata nelle case di migliaia di lavoratori e di imprenditori. Ma stiamo ripartendo. La nostra strategia è di modificare non l’immagine ma il ruolo stesso della pubblica amministrazione”.
Cota ha poi sostenuto che “ascolto, collaborazione e innovazione sono i tre punti fermi della nostra politica di supporto alle imprese e ai lavoratori. L’impegno con cui i piemontesi stanno cercando di uscire dalla crisi è encomiabile e mi sento di poterlo indicare come esempio per il resto del Paese. Il Governo regionale, proprio in materia di lavoro e di aiuto all’impresa, ha fatto moltissimo in questi di anni ed è pronto a collaborare per poter sviluppare questa esperienza ad ogni livello. Il Piemonte si sta trasformando, e in qualche caso si è già trasformato, in un inedito laboratorio del futuro del nostro sistema-Paese”.
Sottolineando il primato del Piemonte nell’attivare la formazione all’interno delle imprese, il presidente ha espresso “la speranza che molti di questi mille apprendisti possano trovare un percorso professionale stabile e duraturo” e “l’augurio, che so di poter condividere con un ministro torinese e che conosce bene il Piemonte, di restituire al nostro territorio quel ruolo di traino dell’economia nazionale che ebbe negli anni del boom economico. Le condizioni sono cambiate e la crisi è terribile. Ma proprio per questo si deve lavorare per la ripresa, per fare in modo che l’ascolto delle ragioni delle persone colpite dalla crisi possa trasformarsi in quella forma di dialogo costruttivo che sfocia nella collaborazione vera e propria. Una collaborazione, gomito a gomito, fra la pubblica amministrazione ed i cittadini”.