Davide ArriDopo i lavori della seduta della Commissione Urbanistica del 5 giugno, in questi giorni ha preso il via il procedimento di valutazione per l’eventuale assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica la Variante 31 al Piano Regolatore per la semplificazione e lo snellimento delle procedure. Nei mesi scorsi il progetto era stato illustrato agli Ordini Professionali e alle Associazioni di Categoria, che avevano manifestato gradimento per il suo contenuto e nel frattempo formulato ulteriori suggerimenti, che successivamente sono stati in ampia parte recepiti e tradotti nello strumento urbanistico. La Variante, il cui iter di approvazione dovrebbe essere portato a termine entro la fine dell’anno 2014, consentirà anche l’ampliamento di almeno quindici aziende artigiane, agricole e industriali del territorio comunale.

Si tratta di una modifica allo strumento urbanistico volta a dare risposte concrete alle esigenze avanzate dal mondo imprenditoriale astigiano e alla necessità di apportare alcune semplificazioni alle Norme Tecniche di Attuazione dello strumento urbanistico generale del Comune di Asti. Le stesse Norme Tecniche di Attuazione vengono inoltre adeguate alle recenti modifiche apportate sia alla normativa nazionale (Testo Unico dell’Edilizia) che a quella regionale (modifica alla L.R. 56/77 – Tutela ed uso del suolo).

Questa Variante parziale interviene, sia in modo puntuale a livello cartografico sia sull’impianto normativo, con lo scopo di promuovere gli investimenti produttivi sul territorio, velocizzando nel contempo le procedure urbanistiche, riducendo quindi tempi e costi delle pratiche. Eccone alcuni aspetti: consentire, nelle aree produttive, il commercio al dettaglio connesso con l’attività di commercio all’ingrosso;     permettere i cambi di destinazione d’uso dei fabbricati esistenti in zona produttiva, senza la verifica del parametro relativo al rapporto di copertura in caso di assoggettamento di aree ad uso pubblico; ammettere nei comparti produttivi di completamento la monetizzazione delle aree per servizi pubblici, per le destinazioni all’uso commerciale e direzionale, fino al 50% del totale; consentire, nell’ambito di aziende agricole esistenti, destinazioni produttive per la lavorazione  e trasformazione dei prodotti di provenienza agricola della stessa azienda; accogliere richieste di riclassificazione in area agricola di lotti prima edificabili in considerazione dell’incidenza che la tassazione IMU  ha assunto per alcune fasce di proprietari; accogliere richieste di rimozione di vincoli a servizi pubblici quando ciò non comporta un incremento della capacità insediativa residenziale; ammettere richieste avanzate da aziende produttive operanti sul territorio che intendono razionalizzare o ampliare l’attività; rimuovere il limite massimo di 250 mq oggi presente per le attività di somministrazione di alimenti e bevande; ammettere, in area agricola senza il preventivo ricorso al piano di recupero, l’ampliamento fino al 100% della superficie per le unità commerciali esistenti; assimilare alla destinazione residenziale i centri di custodia oraria (Baby Parking) come definiti dalla recente normativa regionale, consentendo la loro apertura anche nelle aree produttive e commerciali; ricomprendere nella destinazione commerciale le strutture per il commiato come definite dalla recente normativa regionale.

“Ultimata la delicata fase di ascolto e recepimento delle indicazioni provenienti dagli Ordini professionali e dalle Associazioni di categoria, prosegue ora con la verifica di V.A.S. il percorso di questa importante Variante, che contiene misure concrete volte a dare fiato all’economia e semplificare le norme urbanistiche – commenta  il vicesindaco Davide Arri – L’obiettivo è quello di coltivarne l’iter in tempi stretti per addivenire alla sua approvazione entro il 2014″.