imuIl sindaco di Asti Fabrizio Brignolo ha espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della “manovra” sull’Imu. “Dialogando molto con i sindacati e le associazioni di categoria – ha dichiarato Brignolo – siamo riusciti a costruire un’Imu selettiva, che alleggerisce la pressione fiscale sui proprietari che abbassano i canoni di affitto e la aumenta a chi mantiene gli immobili vuoti o li vuole locare a canone libero”. In questo modo quella che nella stragrande maggioranza delle città è una tassa “rigida”, che colpisce tutti i cittadini in maniera indiscriminata, è diventata ad Asti uno strumento per combattere l’emergenza abitativa e incentivare l’economia, mediante sgravi per gli immobili destinati a piccolo commercio, artigianato e industria. Per gli alloggi destinati ad abitazione è stato previsto (grazie anche agli emendamenti presentati dalla stessa maggioranza durante la discussione in Consiglio, che hanno ulteriormente affinato la pratica) che il proprietario possa scegliere tra il canone libero, pagando l’Imu allo 0,9 per cento, e la possibilità di vedersi l’Imu quasi dimezzata (allo 0,46 per cento)  se accetta di ridurre il canone ad un ammontare tra il livello minimo e medio previsto dalla legge 431/98. Per semplificare la procedura è stato previsto che l’attestazione della corrispondenza del canone al livello minimo, medio o massimo del tariffario, possa essere effettuata non solo dagli uffici dell’agenzia Casa del Comune, ma anche dalle associazioni dei proprietari o degli inquilini. Chi transiterà tramite l’agenzia comunale potrà  godere di ulteriori incentivi, tra cui una garanzia fideiussoria prestata dal Comune per un certo numero di mensilità. Confermato anche il fondo per rimborsare l’Imu sulla prima casa alle fasce deboli (chi ha un’Isee inferiore a 11.000 euro). Per incentivare il piccolo commercio (fino a 250 mq. di vendita) e l’artigianato le tariffe sono così articolate: aliquota a 0,66 per il negoziante o l’artigiano proprietario dei “muri” che li utilizza direttamente per la sua attivita’ o per il proprietario che accetta di calmierare il canone di affitto; aliquota a 0,90 al proprietario che richiede il canone libero o mantiene sfitto. È stato poi previsto (al fine di gravare meno su chi ha meno proprietà) un contributo supplementare sui grandi patrimoni: una maggiorazione (pari a 0,16) applicata a chi ha almeno cinque unità immobiliari oltre alla prima casa, che resta comunque esente al pari delle relative pertinenze. “Rispetto ad una famiglia tipo, costituita da genitori e due figli  – ha spiegato Brignolo – in cui il capofamiglia sia riuscito ad acquistare una casa con pertinenze per se’ è una casa ciascuno con garage per i due figli, raggiungendo così quattro immobili oltre la prima casa, non vi sarà alcun supplemento: chi ha ulteriori immobili dovrà invece sopportare una maggiorazione pari a 0,16, che non avrà certamente un impatto rilevante rispetto al valore del patrimonio immobiliare”. Per chiudere la discussione e arrivare alla votazione della preatica della serata la maggioranza ha chiesto l “contingentamento” dei tempi di discussione degli emendamenti, limitati in questo modo a 75 minuti per la minoranza ed altrettanti (usati solo parzialmente) per la maggioranza.