All’indomani dell’incontro pubblico tenuto dal Pd davanti alla clinica San Giuseppe per discutere con i cittadini sulle future iniziative volte a rivitalizzare gli immobili sfitti del nostro territorio, giunge la replica al vetriolo firmata dai consiglieri comunali di maggioranza Marcello Coppo e Franco Ingrasci.
“Se è vero che in campagna elettorale quasi tutto è consentito – sostengono i due esponenti del Pdl -, altrettanto vero è che, dallo stile della campagna elettorale, si può riconoscere l’onestà politica e intellettuale di chi si propone di governare gli altri”.
Coppo e Ingrasci accusano il Pd di strumentalizzare la vicenda che ha portato alla chiusura della clinica San Giuseppe: “Nel momento in cui la Giunta Regionale PD-Bresso ha deciso di chiudere la clinica San Giuseppe, Fabrizio Brignolo capogruppo del PD in Comune e  Angela Motta consigliere regionale di maggioranza non hanno fiatato. Il centrodestra si è opposto strenuamente ed in primis il sindaco Giorgio Galvagno. Adesso ci dicono che vorrebbero riaprirla. Noi ne saremmo felici. Peccato che molto probabilmente sembra una barzelletta che si può sintetizzare nella frase ormai nota “Contrordine compagni”.
Vengono definite del tutto fuorvianti anche le accuse mosse da Brignolo all’Amministrazione comunale di aver contribuito alla desertificazioni dei servizi sanitari nella nostra città: “Il centro destra ed in primis il Popolo della Libertà ha reso possibile lo sviluppo e l’implementazione della Casa di Cura Sant’Anna e del CDC. Questi sono i fatti e le prove di chi si comporta seriamente”.
Non manca poi l’affondo sull’iniziativa di raccolta firme che nella sola mattinata di ieri ha raccolto già 400 adesioni tra i cittadini: “Poiché la chiusura della clinica San Giuseppe fu decisa dalla giunta regionale guidata da Mercedes Bresso , una volta terminata la raccolta delle firme, consegnino il plico ad Angela Motta, a suo tempo consigliere regionale di maggioranza. Sarà sua cura consegnarla alla Bresso. Con poca, pochissima fatica, Brignolo e compagnia avranno compiuto un atto di onestà politica”.
Fabio Ruffinengo