Il convegno inaugurale di Artò, svoltosi venerdì, ha visto i relatori sostenere che aiutare le imprese ad affacciarsi sul mercato internazionale, facilitare l’accesso al credito e sostenere l’aggregazione tra le aziende sono gli elementi su cui puntare per superare la crisi e guardare al futuro dell’artigianato. Il presidente della Regione, Roberto Cota, ha ricordato i 57 milioni di euro messi a disposizione con l’approvazione, nell’ultima riunione di Giunta, della normativa che facilita l’accesso al fondo di riassicurazione di Artigiancassa ed ha aggiunto che “gli artigiani piemontesi, con forza, rivendicano l’orgoglio artigiano. Hanno ragione, e come presidente della Regione sono profondo estimatore del loro lavoro e delle loro capacità. L’orgoglio, però, non basta, se ci troviamo di fronte a politiche completamente sbagliate che non solo non aiutano il sistema, ma lo danneggiano. La situazione è paradossale: in Piemonte cerchiamo di fare di tutto per contrastare la crisi con misure anticicliche, a Roma massacrano chi lavora e produce con le tasse”. In Piemonte sono presenti circa 150.000 imprese artigiane. L’obiettivo è permettere che nuovi imprenditori entrino nel settore e che anche le aziende di piccole dimensioni, che rappresentano il futuro dell’economia piemontese, possano con il tempo mostrare anche all’estero l’eccellenza dell’artigianato italiano. In questa prospettiva svolge un ruolo importante il Centro estero per l’Internazionalizzazione che, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Camera di Commercio di Torino, ha creato un sistema che permette di garantire l’assistenza attraverso consulenze per le singole Province, l’attuazione di iniziative rivolte alle piccole imprese, l’incremento dei progetti di filiera e di mercato e un piano per attirare capitali stranieri sul territorio.