Nonostante la crisi continui a farsi sentire pesantemente, tra gennaio ed ottobre, in Piemonte, erano 20.522 i giovani avviati al lavoro col contratto di apprendistato, una strada per l’ingresso nel mondo della produzione che si  conferma come la migliore tra i giovani di età compresa tra i 14 e 29 anni. Nell’ultimo bimestre dell’anno appena concluso le previsioni erano di circa altre 4.000 assunzioni. Per il 2011, dunque, il saldo complessivo si attesta sulle 24.500 unità, vale a dire un incremento di oltre 1000 rispetto al 2010 quando erano state di 23.225 (tabella 1). Un buon risultato quando si consideri che nella nostra regione – al 31 dicembre 2010 – un giovane su quattro era disoccupato (tabella 2).
I dati emergono da una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato Piemonte realizzata sulla base delle rilevazioni dell’Ufficio regionale del lavoro presso la Regione Piemonte sul totale delle assunzioni con contratto di apprendistato il cui 30,3% interessa il comparto dell’artigianato. Il maggior numero di apprendisti è assunto nella provincia di Torino (10.866 con un incremento del 7,9% rispetto all’analogo periodo 2010), mentre la provincia dove va peggio risulta essere quella di Asti che segna una flessione del 7%. A Vercelli va la palma della provincia più pronta ad assumere apprendisti con un incremento del 9,1%.
La disciplina nazionale della materia  emanata recentemente (decreto legislativo 167/2011) ha stabilito che  dallo scorso 25 ottobre  decorrono 6 mesi di regime transitorio in cui sono ancora applicabili le norme precedenti durante i quali la Regione deve emanare la normativa applicativa.
“Sulla base di queste considerazioni Confartigianato Imprese Piemonte – dichiara il presidente Giorgio Felici – ha avviato un serrato confronto con la Regione per rendere aderente alle esigenze delle imprese artigiane il nuovo istituto dell’apprendistato e favorire l’ingresso in esse dei giovani. Ritengo che il periodo formativo in azienda sia il più proficuo per l’avviamento al lavoro dei ragazzi e Confartigianato si batterà affinché possa essere ridotto al massimo il periodo di formazione effettuato all’esterno e venga valorizzato e sostenuto l’apprendimento in azienda”.