“Le politiche culturali hanno bisogno di programmazione, quella che stiamo facendo con l’assessore Michele Coppola, che va sostenuto. Sono finiti i tempi della gigantesca greppia dalla quale alcuni pensavano di poter attingere in eterno”: è quanto ha sostenuto il 28 agosto il presidente della Regione, Roberto Cota.
“Non penso – ha aggiunto Cota – che sia giusto finanziare a pioggia, per esempio, mostre che nessuno va a vedere oppure spettacoli faraonici. Se uno vuole fare uno spettacolo spendendo quello che gli pare, se lo deve pagare. Sono concetti addirittura ovvi, ma vedo una certa fibrillazione, allora vuol dire che ho colto nel segno”.
Il presidente si era espresso sull’argomento anche il 26 agosto a Santo Stefano Belbo, durante la cerimonia di consegna del premio Cesare Pavese 2012. Soffermandosi sui tagli dello Stato alle Regioni, Cota aveva affermato che “la cultura è un settore che rischia di subire di più se non si individuano delle priorità di intervento. Per prima cosa occorre puntare su interventi strutturali a vantaggio del nostro patrimonio di monumenti. Per questo la Regione ha varato, attingendo ai fondi europei, un piano che prevede investimenti per 15 milioni di euro distribuiti in 23 interventi di restauro di monumenti, infrastrutture ed edifici storici. Poi, occorre individuare quel tipo di eventi e di attività che non siano espressione delle cultura dell’effimero: il premio Cesare Pavese rappresenta un pezzo della nostra storia, lo spettacolo che brucia centinaia di migliaia di euro per una scenografia in una sera ha un’altra valenza. Può avere sicuramente una grande importanza artistica, ma deve pensare a forme di auto-sostentamento. E’ mio intendimento – aveva concluso Cota – lavorare per una cultura con la C maiuscola, che non sia di retroguardia, ma sappia guardare avanti e saldarsi con una concreta promozione del nostro territorio”.