Un’Interpellanza urgente sulla grave crisi del comparto automobilistico è stata presentata quest’oggi dal Partito Democratico e sarà discussa domani alla Camera.
L’Interpellanza, predisposta dai parlamentari piemontesi del PD (Anna Rossomando, Cesare Damiano, Mario Barbi, Luigi Bobba, Antonio Boccuzzi, Marco Calgaro, Stefano Esposito, Piero Fassino, Massimo Fiorio, Mario Lovelli, Mimmo Lucà, Giorgio Merlo, Mimmo Portas, Elisabetta Rampi, Gianni Vernetti), ma fatta propria da tutto il gruppo del PD, chiede al Governo “quali iniziative intenda assumere al fine di arrivare a definire una strategia per garantire la tenuta del settore automobilistico nazionale ed europeo, favorendone altresì la difesa dei livelli occupazionali nonché l’evoluzione in senso compatibile con l’ambiente, quale occasione di sviluppo e investimento”.
Cesare Damiano sottolinea “la lentezza e l’inadeguatezza delle mosse del governo che espone l’industria italiana dell’auto alla concorrenza” di quella degli altri paesi europei, sostenuta dai rispettivi governi. Il comparto auto, ha ricordato l’ex ministro del lavoro, “non è solo la Fiat, è una filiera che occupa un milione di persone e che rappresenta il 14% del Pil”. Per Cesare Damiano “servono interventi straordinari, ma il Governo ha scelto un’altra strada, con Tremonti che fa il guardiano dei saldi di bilancio. E’ una scelta rischiosa, perché in controtendenza con il resto del mondo. La lentezza e l’inadeguatezza del Governo espongono l’Italia a un rischio di svantaggio competitivo con i concorrenti in un settore strategico come quello dell’auto”. Dunque “bene il confronto aperto a Palazzo Chigi, ma siamo in ritardo. E soprattutto la cifra di cui si parla, 300 milioni, è assolutamente insufficiente”.
Secondo Anna Rossomando “investire sull’auto significa investire su ricerca e innovazione valorizzando il know how delle nostre aziende e dei nostri territori, puntando in particolare sulle auto ecologiche e sulle produzioni eco-compatibili”.
I Deputati del PD sono anche critici nei confronti della trattativa in atto tra Governo, Regioni ed Unione Europea volta all’impiego delle risorse del Fondo Sociale Europeo a copertura dei costi della Cassa Integrazione in deroga. “Questo provvedimento – spiega Marco Calgaro – non solo non avrà un effetto positivo, ma causerà in Piemonte la crisi occupazionale di un settore come quello della Formazione Professionale, che occupa 3000 dipendenti e 9000 collaboratori e che è strategico per gestire l’attuale fase di crisi e favorire l’inserimento o il reinserimento dei giovani e degli adulti disoccupati nel mercato del lavoro”.

Nel testo i deputati del PD, avanzano nove proposte concrete, tra queste la proroga e il potenziamento dei bonus ecologici per la rottamazione di vecchie auto con acquisto di vetture almeno euro 4; la destinazione di risorse adeguate per assicurare il rinnovo completo del parco-auto degli Enti pubblici entro due anni e degli autobus per il trasporto pubblico locale, sostituendo i mezzi con vetture ecologiche; la tempestività dell’assegnazione di risorse, alle Regioni ed in particolar modo al Piemonte, per la gestione della CIGS in deroga; il superamento o una nuova definizione dei tetti della CIG per impedire che operai e impiegati, costretti a lunghi periodi di cassa, si avvicinino o superino la soglia di povertà; mobilità e disoccupazione in deroga per supportare chi ha già perso il lavoro o non si vedrà rinnovato il contratto; procedure semplificate per l’adozione di contratti di solidarietà al fine di assicurare il mantenimento delle competenze della forza lavoro.