I tre consiglieri comunali del gruppo “Uniti si può” (Massimo Scognamiglio, Anna Bosia, Clemente Elis Aceto) scendono in campo per le prossime elezioni provinciali che si terranno domenica 13 novembre: non lo faranno però direttamente, ma presentando una lista “alternativa”. Questo, almeno, è ciò che si augurano, perché per presentarne una sono necessarie 64 firme, nel caso di candidati a consigliere provinciale e 192 per la presidenza dell’ente. I tempi sono strettissimi: la scadenza è lunedì 24 ottobre alle 12. L’appello di “Uniti si può” è rivolto a tutti gli amministratori dei comuni della Provincia; ad essi viene chiesto di “partecipare attivamente alla realizzazione di una lista alternativa, aperta alla massima trasparenza e condivisa, nella quale sia dato prevalente spazio ai rappresentanti dei paesi più piccoli e periferici del nostro territorio”. Tutti sono invitati all’assemblea convocata per mercoledì 19 ottobre alle 21 nella sala Platone del municipio di Asti, per indicare e sottoscrivere la lista dei candidati cui “affidare il mandato di contribuire al difficile governo” di un ente in grave dissesto economico. “Vogliamo fare le cose – spiega Aceto – in modo chiaro e partecipato. Per quello che riguarda la lista, sarebbe meglio non vi facessero parte amministratori di comuni popolosi (Asti, Nizza, Canelli) ma di piccoli comuni. La funzione di coloro che saranno poi eletti sarà quella di controllo, informazione e proposta. Si tratta cioè, di costituire un osservatorio su ciò che sta realmente avvenendo in Provincia, di aprire un canale di comunicazione, dialogo e ascolto reciproco; un canale che dia voce a tutti gli amministratori locali dell’intero territorio provinciale”. Del tutto diversa pare essere la situazione nella maggioranza. Secondo  i tre consiglieri, pare esserci l’intenzione di presentare all’elettorato, costituito dai 1274 amministratori di tutti i paesi del territorio provinciale, “una lista preconfezionata, senza la possibilità di partecipare concretamente alla selezione e alla scelta dei componenti della prossima Giunta provinciale e tanto meno della sua presidenza”, recita l’appello. C’è anche l’eventualità, dato che “nella maggioranza vi sono grandi conflitti per la carica di presidente e che Gabusi non vuole mollare di un centimetro”, che la stessa maggioranza ne presenti una seconda; in tal caso, le possibilità che venga eletto qualche appartenente alla lista “alternativa” si ridurrebbero notevolmente. U.G.