E’ una malattia emergente, anche se nell’Astigiano finora non si sono registrati casi: precauzionalmente, però, molti cavalli sono stati vaccinati. Alla West Nile Disease, trasmissibile dall’animale all’uomo, l’Asl AT dedicherà un convegno, in cui si discuterà anche delle malattie della sfera riproduttiva dell’equino.
Aspetti pratici e di sanità pubblica veterinaria saranno trattati giovedì 17 e venerdì 18 maggio a Nizza Monferrato e Incisa Scapaccino. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Nizza, Ordine dei medici veterinari della provincia di Asti, Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp). La segreteria scientifica dei lavori è affidata ai veterinari dell’Asl AT Gianstefano Filippone, responsabile dell’Area A, Mauro Bocchino e Antonio Quasso.
Il nome West Nile proviene dall’omonimo distretto dell’Uganda, in cui il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937. Focolai endemici sono stati registrati in Italia, mentre la Garzaia di Bosco Marengo (Alessandria) è considerata area di attenzione e viene monitorata mensilmente: tema oggetto, tra gli altri, della prima giornata dei lavori astigiani.
“Il convegno – spiega il dottor Filippone – affronta le tematiche della malattia e delle patologie infettive ed infestive della sfera riproduttiva dell’equino nell’ottica dei loro riflessi sulla sanità veterinaria, valutandone gli aspetti epidemiologici, diagnostici e di profilassi”.
La giornata di giovedì, aperta alle 9 dal saluto delle autorità, avrà lo scopo di analizzare, con lezioni frontali che proseguiranno fino alle 17.30, i principali argomenti del convegno attraverso interventi di esperti nel campo della ricerca e sorveglianza epidemiologica, entomologica e della diagnostica veterinaria equina.
Nella sessione mattutina di venerdì, ospitata alle 9 alla Scuderia 23 QH nella Tenuta Cascina Zucca di Incisa, saranno privilegiati gli aspetti pratici (metodiche relative alle tecniche di esecuzione degli interventi specifici in campo). Nel pomeriggio, alle 14.30 al Foro Boario di Nizza, una tavola rotonda, dedicata alle misure di profilassi e al confronto tra docenti e partecipanti sulle tematiche sviluppate nella due giorni del convegno, concluderà i lavori.