agricoltura“La decisione assunta dal governo di modificare le modalità relative all’applicazione del decreto   legge 66/2014 sull’Imu agricola nei terreni montani, con l’obiettivo di rinviarne il pagamento   stabilito in un primo tempo per il 16 dicembre anche per rivedere i criteri applicativi, è una   scelta positiva”: questo il commento di Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione   Agricoltura della Camera, dopo le dichiarazioni del sottosegretario Baretta, ieri, al Parlamento.   Il commento è contenuto in una nota congiunta sottoscritta con i deputati Enrico Borghi e   Walter Verini, promotori con Fiorio di una lettera sottoscritta da oltre 150 parlamentari Pd   in cui si chiedeva al governo di adottare il provvedimento di rinvio del pagamento dell’Imu   agricola.    “La decisione del governo – dichiarano i tre deputati – dà risposte chiare ai contribuenti.   Ora, al fine di giungere ad una soluzione tecnica che possa essere equa ed efficace, si apra   un confronto vero nel merito, partendo dal presupposto che le misure fiscali devono essere   figlie della politica e non affidate ad una pura logica ragionieristica. In tal senso, occorre   lavorare affidando il valore del cespite fiscale non ad una logica altimetrica, ma ad una logica   di progressività e di equilibrata redistribuzione dei redditi in maniera tale da promuovere in   montagna l’unica, vera grande riforma che serve, ovvero la ricomposizione fondiaria dalla   quale possono discendere veri gettiti fiscali”.