GIORGIO GALVAGNOIl 13 dicembre si è svolta a Milano la Conferenza nazionale  sulla regolazione dei servizi idrici indetta dall’Autorità Garante. La posizione dei comuni italiani è stata illustrata nell’intervento del delegato Anci Giorgio Galvagno. “Qualunque decisione in materia di servizio idrico non può prescindere dal confronto e condivisione istituzionale con i Comuni. Va garantito, infatti, un ruolo centrale agli enti locali, tale da consentire agli stessi di partecipare attivamente alle decisioni relative alle ricadute degli investimenti ed all’articolazione delle tariffe sul proprio territorio” ha dichiarato Galvagno. Premettendo che “l’acqua è un bene comune di elevato valore, per cui è necessario tener conto delle esigenze di carattere sociale e tutelare l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche per consentirne l’accesso universale”, il delegato Anci ha illustrato quali sono “le problematiche essenziali” del servizio richiedenti “risoluzioni urgenti”. Innanzitutto “porre rimedio alla questione legata alla depurazione” su cui grava la sentenza sentenza 335 del 2008 della Corte costituzionale che dichiara incostituzionale la tariffa relativa alla depurazione, in assenza (o temporanea inattività) dell’impianto di depurazione acque reflue. C’è poi il tema delle reti idriche su cui, secondo Galvagno, occorre  “garantire investimenti anche e soprattutto sulle perdite” delle reti stesse. Infine, il nodo sulle acque potabili dove c’è “la necessità di eliminare la contaminazione poiché – nota Galvagno – in molti Comuni il fenomeno è rilevante, a causa di elevate concentrazioni di arsenico, floruri e vanadio”. Ulteriori problematiche sollevate dal delegato Anci riguardano, poi,  “la corretta valorizzazione degli assets e la definizione del valore residuo in caso di subentro”, tutti elementi che “incidono sulle tariffe, in maniera significativa rispetto ai criteri adottati per il loro riconoscimento”. Per questo “è necessario individuare forme di valorizzazione delle infrastrutture realizzate dai Comuni che sono anche proprietari di reti e impianti”. “Su tutte queste tematiche – ha quindi concluso Galvagno – l’Anci auspica la necessaria attenzione, al fine di un adeguato riconoscimento di interlocuzione fra Autorità ed enti locali”.