I danni all’agricoltura causati dai nubifragi di fine aprile si stima ammontino a circa 5 milioni di euro: lo ha detto ieri sera l’assessore provinciale Fulvio Brusa all’incontro, ospitato nella sede di piazza San Martino, tra l’assessore regionale Sergio Deorsola e i rappresentanti di Coldiretti (Luigi Franco), Cia (Mario Porta), Confagricoltura (Massimo Forno). I lavori sono stati aperti dalla consigliera regionale Angela Motta, che ha promosso il confronto dopo quello di lunedì scorso tra gli assessori Borioli (Opere Pubbliche), Ricca (Protezione Civile), sindaci e amministratori della Provincia.

A Deorsola, che ha assunto temporaneamente la delega all’Agricoltura, Brusa ha spiegato che la Provincia sta raccogliendo i dati sulla quantificazione dei danni e che consegnerà la documentazione entro il termine fissato (fine giugno). Le perdite maggiori, ha segnalato, riguardano vigneti, noccioleti e strade interpoderali (responsabili le frane e gli smottamenti), mentre i seminativi sono stati interessati dall’esondazione di alcuni corsi d’acqua.

In attesa che il governo indichi l’entità dei fondi collegati alla dichiarazione di calamità naturale per i territori piemontesi, Deorsola ha annunciato che la Giunta Bresso ha messo a disposizione, a titolo di anticipazione, un milione di euro per fronteggiare le emergenze nell’intera regione.

Le organizzazioni agricole hanno denunciato la notevole entità dei danni e insistito sull’impossibilità, per molte aziende, di accedere alle provvidenze: la legge prevede infatti risarcimenti per quelle realtà che abbiano subito perdite non inferiori al 30% della loro produzione lorda vendibile. “Ma la conformazione delle nostre aziende – ha spiegato Massimo Forno – non consente di arrivare a questa percentuale. E tuttavia ci sono realtà che, anche solo nell’ultimo anno, hanno subito danni diversi (esondazioni, neve, frane) e aspettano ancora i soldi. Visto che le calamità naturali si ripetono con sempre maggiore frequenza, sarebbe opportuno cominciare a ragionare su un sistema di risarcimento complessivo e non per singolo evento”.

“Oggi un’azienda che ha perso un vigneto – ha ricordato Mario Porta – si trova nelle condizioni di non produrre per tre anni, ma senza poter accedere agli indennizzi”. Luigi Franco ha posto l’accento sulle strade interpoderali colpite dalle frane e per il cui ripristino ha auspicato aiuti pubblici.

Ricollegandosi all’esito dell’incontro di lunedì scorso, Angela Motta ha avanzato una proposta: “L’assessore Borioli si  è impegnato a convocare parlamentari e amministratori delle Province di Asti, Alessandria e Cuneo, non appena il governo indicherà i fondi per lo stato di calamità, per costituire un fronte comune e rivendicare altre provvidenze (non meno di 50 milioni per il Sud Piemonte) e ottenerle con provvedimenti parlamentari. E’ necessario che anche il settore agricolo, e non solo quello delle infrastrutture, rientri a pieno titolo nella delegazione che si formerà per trattare con Roma”.