Il Partito Democratico riapre il caso Way Assauto.
La storica azienda di via Antica Cittadella, dopo un travagliato biennio di amministrazione straordinaria, a dicembre è stata dichiarata fallita. Un epilogo triste per gli oltre duecento lavoratori e le loro famiglie, ma anche una sconfitta bruciante per le istituzioni locali, impotenti di fronte al declino del tessuto industriale astigiano, incarnato dalla sua azienda simbolo.
Ora la vicenda torna d’attualità in Provincia, rilanciata da un’interrogazione presentata dal capogruppo Pd Roberto Peretti: “sul caso Way Assauto ci giochiamo la credibilità di amministratori. E’ stato chiesto all’opposizione di non fare troppo rumore, perchè infuocare il clima avrebbe potuto far saltare delicate trattative, avrebbe potuto mettere in difficoltà il commissario. Noi, responsabilmente, non abbiamo cavalcato una facile protesta e abbiamo tenuto il comportamento richiesto, il risultato, però, non è stato quello atteso, anzi il fallimento”, secondo il Pd, un punto di non ritorno.
“Sul tema lavoro  siamo di fronte a una situazione straordinaria della vita socio-economica della nostra Provincia – afferma il sindaco di Villanova – tutti abbiamo il dovere, specie chi governa, di raccogliere il malessere che sale da Asti verso gli amministratori. Dobbiamo dare delle risposte affinchè i lavoratori possano rispecchiarsi in chi li rappresenta e venga rinsaldato il rapporto di democrazia tra i primi e i secondi, un rapporto che oggi appare fortemente deteriorato”.
Nell’interpellanza Peretti presenta alcune richieste specifiche sulla procedura. Chiede, “se rispondono a verità le accuse di scarso impegno rivolte da lavoratori e sindacati al commissario, se è vero che la nuova cassa integrazione – un anno ulteriore per fallimento – non sia ancora stata firmata dal Ministro  per l’economia, se, infine, vi sono aggiornamenti significativi sulla vicenda”.
All’interpellanza ha risposto l’assessore Versè, affermando di non condividere le accuse al  commissario. Versè ha poi riconosciuto che il ministero non ha ancora firmato la nuova cassa, ma i lavoratori continuano a ricevere l’indennità, anticipata dalla Cassa di risparmio di Asti.
In merito alla vendita dell’azienda, l’assessore al lavoro prevede che non ci sarà il temuto “spezzatino”, ma la vendita in blocco con l’impegno a mantenere lo stabilimento in Asti.
m.b.