consulentelavoroOggi, martedì 25 febbraio, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno organizzato il convegno “Ricerca e innovazione. Investimenti per il futuro del Piemonte”. Zeno Rotondi, Head of Italy Research UniCredit, è intervenuto sul tema “Il rilancio degli investimenti privati in Piemonte in un’ottica di filiera: l’innovazione come driver strategico”. Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, ha poi parlato di “Ricerca e innovazione per rafforzare la competitività del Piemonte”, seguito da Paolo Guazzotti, Responsabile Politiche Industriali Confindustria Piemonte, con un intervento dal titolo “Imprese che investono in innovazione e ricerca: il ruolo di Confindustria Piemonte”. A seguire, Roberto Strocco, Responsabile Area Progetti e Sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte, ha illustrato “I servizi del Sistema camerale a supporto dell’innovazione”. Sono poi interventuti alla tavola rotonda moderata da Pierpaolo Luciano, Capo Redattore la Repubblica Torino: Andrea Bairati, Direttore Area Politiche territoriali, Innovazione e Education, Confindustria; Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte; Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte; Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest UniCredit; Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo; Emilio Paolucci, Professore, Politecnico di Torino. “Il Piemonte – ha affermato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit – si conferma una regione particolarmente attiva nei settori di tradizionale forza, dove vanta una specializzazione molto accentuata, e cioè nelle filiere dell’Automotive e delle Macchine e Impianti e, in misura di poco inferiore, in quelle dei Metalli e della Componentistica Meccanica. Riteniamo che in questo momento, con l’affermarsi di prospettive di crescita di medio termine, le incertezze che frenavano gli investimenti delle imprese possano attenuarsi. Sempre in basealle nostre analisi, nel 2014, in Piemonte vi sarà una necessità di nuovi investimenti per oltre 6 miliardi di euro e riprenderà inoltre con maggiore decisione il rinnovo tecnologico. Per il sistema produttivo, da un lato, c’è infatti la necessità di ricostruire una base industriale duramente colpita dalla prolungata crisi e dall’altro si presenta l’occasione di realizzare innovazioni di processo, indispensabili per competere sui mercati globali. Pensiamo quindi che quest’anno vi sarà una più decisa richiesta di finanziamenti bancari, con un ricorso più sistematico e sinergico al Sistema nazionale di garanzia. Inoltre, il rafforzamento dell’accesso delle PMI al mercato dei capitali mediante l’emissione di minibond, il potenziamento delle cartolarizzazioni e l’attrazione di investimenti diretti dall’estero possono essere altre soluzioni concrete che si intravedono per colmare il funding gap (inteso come autofinanziamento meno investimenti) stimato per il 2014. Per cogliere appieno queste esigenze, UniCredit, per il Piemonte, ha in previsione di erogare nuovi crediti a medio termine nei confronti di imprese, piccole, medie e grandi, pari al 130% dell’anno precedente”.   “Tutti gli attori oggi qui riuniti sanno bene che ‘fare impresa’, con l’obiettivo di restare sul mercato nel medio lungo termine, è un’azione sempre più strettamente collegata a decisioni di investimento in innovazione – ha dichiarato Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo -. L’innovazione è alla base della creazione di vantaggi competitivi non solo nei settori ad alta intensità tecnologica, ma anche in quelli tradizionali. Intesa Sanpaolo la finanzia con convinzione, venga essa svolta direttamente dall’azienda o in collaborazione con altre, acquistata dal mercato oppure destinata a progetti di industrializzazione di brevetti e disegni. Intesa Sanpaolo copre anche in via anticipata il 100% degli investimenti in ricerca e innovazione. Oltre all’analisi sul merito creditizio, ci avvaliamo di un team di ingegneri specializzati per la valutazione tecnico-industriale dei progetti. Il nostro Gruppo, proprio in questi giorni, sta veicolando una linea di credito di 120 milioni di euro della BEI destinata a PMI, Mid-Cap e Start-up innovative al fine di favorire la nuova occupazione nella fascia di giovani compresa tra i 15 e i 29 anni di età e lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale maggiormente favorevole all’innovazione. Siamo inoltre tra gli intermediari del Fondo Nazionale per l’Innovazione, creato dal Ministero dello Sviluppo Economico per agevolare il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni, modelli e brevetti. Va infine sottolineato che la dimensione aziendale rappresenta un requisito importante per avviare progetti di ricerca. Per questo occorre promuovere ogni forma di collaborazione tra imprese di piccole dimensioni e sostenere la nascita di nuovi contratti di rete”. “L’innovazione è un asset di sviluppo imprescindibile per le nostre imprese. Lo dicono i dati delle nostre ultime rilevazioni congiunturali e i numeri del Registro imprese delle Camere di commercio: in questo difficile momento per la nostra economia, resistono solo le aziende che sanno innovare i propri prodotti e le proprie tecnologie, investendo in ricerca e sviluppo per essere al passo con le richieste del mercato – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. Il sistema camerale è concretamente impegnato su questo fronte: affianchiamo le imprese che vogliano presentare progetti nell’ambito del nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020, assistiamo le aziende nella ricerca di partner internazionali per collaborazioni tecnologiche e progetti di ricerca e abbiamo da poco realizzato il portale iPie che raccoglie tutte le imprese innovative del Piemonte, vera e propria vetrina delle eccellenze tecniche e tecnologiche della nostra regione”.   Secondo la Commissione Europea (Rapporto su Competitiveness and Employment del 2013) il progresso scientifico e tecnologico determina circa il 50% della crescita economica di un Paese. Quanto però fatto ad oggi in Italia non è adeguato a sostenere il processo fondamentale per la qualificazione, l’aggiornamento e lo sviluppo del nostro sistema industriale ed occorre una politica di sviluppo industriale che incentivi gli investimenti, che sono la vera chiave per creare occupazione e favorire il ritorno della nostra economia ad una nuova fase di crescitaha commentato Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte. LA CAPACITÀ INNOVATIVA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE PIEMONTESI: I DATI DI UNICREDIT Secondo l’analisi di UniCredit, presentata da Zeno Rotondi, Head of Italy Research UniCredit, la capacità innovativa delle imprese manifatturiere in filiera del Piemonte è significativamente superiore a quella media registrata a livello nazionale. In particolare, le imprese piemontesi si distinguono per propensione all’innovazione soprattutto nelle filiere tecnologiche, spesso costruite intorno al traino di un leader o ad un primato tecnico. Risulta infatti significativo il contributo delle imprese piemontesi al numero di brevetti totali depositati dalle imprese italiane nella filiera dell’Automotive, nonché nelle filiere della Componentistica Meccanica e dei Metalli. Inoltre, le imprese manifatturiere della regione presentano una superiore capacità innovativa rispetto alla media italiana se operanti nelle filiere di Macchine e Impianti, Automotive e Chimica. Gli investimenti delle filiere italiane stimati per il 2014 sono previsti in crescita rispetto al 2013 del 3,7% (circa 81 miliardi di euro) e superiori alle capacità di autofinanziamento delle imprese nello stesso periodo, con un funding gap stimato di 16 miliardi di euro. Per il Piemonte si stima un volume di investimenti superiore a 6 miliardi di euro, corrispondenti al 7,5% del fabbisogno finanziario necessario per gli investimenti a livello nazionale. Obiettivo è realizzare quegli upgrading tecnologici (dal 3D manufacturing al risparmio energetico, dal cloud computing alle nuove opportunità offerte dai nano-materiali) indispensabili per competere sul mercato internazionale. L’INNOVAZIONE COME FATTORE COMPETITIVO DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELLA REGIONE: I DATI DI INTESA SANPAOLO Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, si è soffermato sul ruolo dell’innovazione come fattore competitivo del sistema produttivo della regione, presentando un’analisi riguardante un campione di oltre 4.600 imprese piemontesi. Le aziende piemontesi più attive sul fronte dell’innovazione sono più presenti sui mercati esteri con attività di export, marchi e partecipazioni in filiali produttive e commerciali. Grazie a questo buon posizionamento strategico, negli ultimi anni questo gruppo di imprese ha mostrato una migliore tenuta in termini di fatturato e redditività. Le imprese piemontesi che brevettano hanno una gestione del circolante più equilibrata e maggiori risorse proprie (buona patrimonializzazione) per investire in ricerca. Al tempo stesso, chi innova crea più occupazione qualificata e con alti livelli di istruzione. Il Piemonte guida la classifica italiana per intensità di ricerca e sviluppo e per surplus della bilancia tecnologica. Il potenziale di crescita della regione può però aumentare attraverso una maggiore diffusione di strategie di innovazione tra le imprese. Nel confronto con altre regioni europee, il Piemonte evidenzia infatti un significativo ritardo rispetto, ad esempio, ai Laender tedeschi. In prospettiva, è pertanto necessario intensificare gli sforzi sul fronte dell’innovazione, anche attraverso una maggiore interazione con il sistema innovativo piemontese (centri di ricerca e università), lo sviluppo di start-up innovative e più collaborazione tra imprese (ad esempio con lo strumento delle reti di impresa).