Venerdì  26 febbraio alle 9,30, presso il Salone Consiliare della Provincia di Asti in piazza Alfieri 33, verrà presentata la pubblicazione “L’agroenergia in Provincia di Asti – Quadro preliminare dello stato di fatto e delle potenzialità locali”, nata dalla collaborazione tra l’assessorato Provinciale all’Agricoltura e il Centro Studi per lo Sviluppo Rurale della Collina dell’Università Di Torino.
L’agricoltura può contribuire allo sviluppo sostenibile in un settore, quello energetico, attualmente dominato da logiche esclusivamente industriali – spiega l’assessore Provinciale all’Agricoltura, Fulvio Brusa –, queste attività possono rappresentare una fonte di integrazione al reddito delle aziende agricole e uno strumento di qualificazione per l’intero territorio. L’apporto del settore agricolo può avvenire attraverso lo sviluppo di filiere energetiche preferibilmente corte, totalmente gestite dalle aziende agricole singole o associate che, utilizzando i propri fattori produttivi, producono energia destinata all’autoconsumo e alla vendita in rete delle quote prodotte in eccedenza; in questi termini l’energia prodotta può essere considerata un prodotto agricolo esso stesso, secondo una logica di diversificazione della produzione e di integrazione dei redditi aziendali che richiama la multifunzionalità delle moderne imprese agricole”. 
L’obbiettivo generale della ricerca è quello di definire le opportunità relative alla produzione e alla vendita di energia da fonti rinnovabili da parte delle imprese agricole in Provincia di Asti, mediante l’analisi qualitativa dello stato di fatto e delle potenzialità locali nei confronti del tema in questione. “La convinzione che muove le scelte dell’assessorato – spiega Brusa – è che il settore agricolo debba approcciarsi a questa possibilità di diversificazione/integrazione del reddito non come mero fornitore di materia prima ad altri soggetti ma come attore prevalente, se non esclusivo, di tutta la filiera. In definitiva si crede che l’opportunità per gli imprenditori agricoli esista nella misura in cui gli stessi siano i beneficiari, prevalenti o esclusivi, degli incentivi derivanti dall’utilizzo di fonti rinnovabili nella produzione di energia. La consapevolezza che, anche in questo caso, il limite principale delle aziende del nostro territorio sia costituito dalla loro dimensione e dall’estrema polverizzazione fondiaria ci ha indotto a pensare ad un lavoro di approfondimento che tenesse conto anche di questo limite. Le imprese agricole hanno subìto negli ultimi anni una precipitazione del reddito, dovuta principalmente alla crisi di mercato e dei prezzi dei principali prodotti agricoli. Offrire alle aziende strumenti di conoscenza per la diversificazione delle fonti  del reddito aziendale e opportunità di integrazione dello stesso con attività che non stravolgano gli indirizzi produttivi consolidati, ma ne costituiscano una naturale evoluzione, rientra tra le funzioni che questo assessorato vuole svolgere”.