La società cinese che ha acquistato la Way Assauto ha comunicato ieri al sindaco Fabrizio Brignolo di aver stipulato l’atto di acquisto del nuovo capannone in cui trasferirà, sempre all’interno del Comune di Asti, l’attività di ricerca e produzione di ammortizzatori. Lunedì prossimo i vertici della multinazionale cinese saranno nuovamente ad Asti per lavorare alla rilocalizzazione e per incontrare l’amministrazione comunale e le altre istituzioni locali e in quella occasione si potranno avere ulteriori informazioni su tempi e modi del trasferimento. La notizia di una trattativa molto avanzata era stata data nel mese di aprile dal Sig. Zhao Zhijun, della Nanyang Cijan Auto Shock Absorber Co., nell’incontro convocato in municipio dall’amministrazione comunale, alla presenza del sindaco Fabrizio Brignolo, dell’assessore alle attività produttive Marta Parodi e dei rappresentanti di Fiom, Film e Uilm: Seck Mamadou, Salvatore Pafundi e Silvano Uppo. Nella giornata di ieri l’azienda ha comunicato di aver perfezionato l’atto di acquisto. Il capannone in cui si trasferirà lo stabilimento, di circa 4.000 metri quadri, è quello in cui aveva sede la Nuova Olter in corso Casale, nei pressi di Stazione di Portacomaro, poco distante dalla Perlino. La notizia della rilocalizzazione era stata salutata positivamente dalle organizzazioni sindacali, che avevano chiesto al Comune di convocare l’azienda proprio per avere certezze sulle prospettive di sviluppo dell’attività in Asti. E’ infatti opinione diffusa che per un rilancio dell’azienda sia necessario il trasferimento in uno stabilimento più moderno della vecchia sede di via Antica Cittadella. Si ritiene che solo in un nuovo capannone possa essere razionalmente organizzata l’attività di ricerca e produttiva e che una nuova sede possa conferire maggior competitività anche in termini di immagine verso i potenziali clienti. Attualmente gli occupati sono circa venticinque. Il rilancio dell’attività potrebbe portare ulteriori incrementi occupazionali, anche se rimarranno sempre lontani i numeri della vecchia Waya.