Conferenza stampa di lancio della campagna per un nuovo referendum radicale, nei giorni scorsi, per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti in occasione dell’avvio dell’esame della proposta di legge sul “finanziamento pubblico dei partiti” già approvata dalla Camera  in commissione Affari Costituzionali al Senato della Repubblica.
Mario Staderini segretario di Radicali Italiani ha dunque lanciato la campagna per la costituzione di un “gruppo d’iniziativa” (il più trasversale possibile, aperto al contributo di tutti e di ciascuno) a sostegno del referendum per l’abolizione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Ai sensi di legge, la raccolta firme sul referendum potrà iniziare solo dal 1° ottobre 2012.?“Ci sono, quindi, quattro mesi di tempo per acquisire sia la disponibilità dei cittadini per firmare e far firmare il referendum sia la disponibilità degli autenticatori (sindaci, consiglieri comunali e provinciali, funzionari delegati)” spiega Salvatore Grizzanti, segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.
Staderini ha ricordato che dal 1993 i partiti hanno incassato 2,3 miliardi di euro; di questi, solo 700 milioni sono rimborsi elettorali documentati. I Radicali sono contro il finanziamento degli apparati di partito; chiedono, in alternativa, che lo Stato finanzi strutture e servizi per i cittadini, per permettere a ciascuno di fare politica.

Si può aderire alla campagna a questo link: www.radicali.it/aboliamo-finanziamento-pubblico-partiti

Staderini e Grizzanti hanno incontrato il neo-sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, chiedendogli l’immediata messa in pratica dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, proposta radicale per la trasparenza del palazzo accolta nel programma del sindaco.
I due hanno anche chiesto un’attenzione particolare alla Casa circondariale di Quarto Inferiore: “un vero e proprio quartiere della città in cui ogni giorno vengono violati i diritti fondamentali a causa, soprattutto, del sovraffollamento, della cattive condizioni della struttura e della carenza di personale: una situazione di cui non soffre solo la popolazione detenuta ma l’intera comunità penitenziaria”.