Lunedì 2 luglio l’Inps metterà in pagamento la quattordicesima ai pensionati che ne hanno diritto.
Ma chi ne ha diritto? Ricordiamo innanzi tutto che la cosiddetta “quattordicesima” è stata istituita nel 2007 per coloro che compiono i 64 anni di età nel corso dell’anno, che possono far valere almeno 15 anni di contributi al momento del pensionamento se lavoratori dipendenti o 18 anni se lavoratori autonomi e che hanno redditi propri inferiori ad una volta e mezzo l’importo del trattamento minimo. Nel 2016 la quattordicesima è stata estesa a coloro che hanno redditi inferiori a due volte il trattamento minimo.
I pensionati che hanno compiuto 64 anni di età e che hanno un reddito inferiore a 13.192,00 euro lordi all’anno possono, quest’anno, averne diritto e pertanto l’Istituto di previdenza, sulla base delle informazioni reddituali già in suo possesso, provvederà automaticamente a mettere in pagamento quanto dovuto unitamente alla rata di luglio.
I pensionati con 15 anni di contribuzione o 18 se lavoratori autonomi ed un reddito inferiore 9.894,69 euro lordi annui percepiranno 437,00 euro che salgono a 546,00 se possono far valere tra 15 e 25 anni di contribuzione come dipendenti o tra 18 e 28 se lavoratori autonomi, per arrivare a 655,00 se si possono far valere più di 25 anni di contributi se lavoratori dipendenti o 28 se autonomi.
Coloro invece che hanno un reddito pari a due volte il trattamento minimo, quindi fino a 13.192,92 percepiranno una quattordicesima leggermente inferiore.
Quelli infatti con 15 anni di contribuzione se dipendenti o 18 se autonomi riceveranno 336,00 euro che saliranno a 420,00 per coloro che hanno tra 15 e 25 anni di contribuzione come dipendenti e tra 18 e 28 se lavoratori autonomi, per arrivare a 504,00 per coloro che hanno più di 25 anni di contributi se lavoratori dipendenti o 28 se autonomi.
Il requisito dell’età, 64 anni, deve essere realizzato nell’anno e per coloro che compiranno gli anni dopo il 1 luglio ma entro il 31 dicembre la quattordicesima verrà corrisposta con la rata di dicembre.
Ricordiamo che non spetta a coloro che sono titolari di pensione o assegno sociale, di pensione del “credito” o di Apesocial.
Mauro Trivelli