Il 18 settembre a Roma verrà siglato un accordo tra Regione Piemonte, Ministero dell’Istruzione e Ufficio scolastico regionale per lo sviluppo del “Piano nazionale Scuola Digitale”. Il progetto, avviato per migliorare e potenziare la dotazione informatica delle scuole italiane, vedrà per il Piemonte uno stanziamento complessivo di circa 4,3 milioni di euro: 2.095.000 messi a disposizione dal Ministero e 2.200.000 assegnati dalla Regione Piemonte tramite gli assessorati all’Istruzione, alla Formazione professionale e alla Montagna. In particolare: 2,2 milioni serviranno per sviluppare le classi 2.0, dotando ogni studente di un tablet e le classi di lavagne interattive (il 30% delle risorse andrà alle primarie, un altro 30% alle medie e il restante 40% alle superiori); 200.000 per il potenziamento delle scuole 2.0, ovvero della connessione degli istituti alla rete; 1,5 milioni per garantirne la funzionalità didattica delle scuole di montagna per mezzo delle tecnologie informatiche; 400.000 euro per implementare le classi 2.0 anche nelle agenzie di formazione professionale (sempre con tablet e lavagne digitali). “Il mondo oggi ruota attorno alle nuove tecnologie dell’informazione ed è imprescindibile che la scuola sia al passo con i tempi – commenta il presidente della Regione, Roberto Cota – Questo protocollo ci permetterà di rendere le nostre scuole ancora più digitali e di proseguire un percorso di innovazione della didattica in cui il Piemonte è già all’avanguardia. Pensiamo, ad esempio, all’importante esperienza con il progetto RETELIM, di cui la nostra Regione è capofila sperimentale in Italia e che ha l’obiettivo di supportare tecnologicamente l’insegnamento per gli studenti ospedalizzati, permettendo addirittura di collegarli in videoconferenza con i compagni e i propri insegnanti in classe”. “Queste risorse – aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione, Alberto Cirio, insieme agli assessori alla Montagna, Roberto Ravello, e alla Formazione professionale, Claudia Porchietto – ci permetteranno di migliorare e aumentare la dotazione tecnologica delle scuole piemontesi e delle agenzie di formazione e, parallelamente, di fare una specifica formazione per gli insegnanti. Inoltre, la scelta di compartecipare con nostre risorse allo stanziamento ministeriale ci mette in una posizione virtuosa che il Miur premierà, assegnandoci un contributo aggiuntivo di cui conosceremo presto l’importo e che ci permetterà di potenziare ulteriormente gli interventi”.