Lo stabilimento della Tubosider con sede a Mongardino d’Asti rischia la chiusura. Tutti gli sforzi per evitare la cessata attività del primo sito della storica fabbrica astigiana sembra non siano bastati.  Dopo la cassa integrazione degli operai (13 settimane) l’azienda avrebbe annunciato la chiusura definitiva dello stabilimento, ormai superato e praticamente sostituito da quello di Monticello d’Alba, più moderno e tecnologico, anche se persino lì sarebbe giunta la notizia di 41 esuberi su 125 dipendenti, fra operai e impiegati seclti fra l’ufficio tecnico di corso Torino, ad Asti, e l’azienda con sede in paese. L’accordo raggiunto con le parti sociali sancirebbe due anni di contratti solidali per questi dipendenti, a cui potebbero seguire licenziamenti o tagli di orario. E’ andata meglio invece ai dipendenti della “Arespan” di Mombercelli d’Asti, azienda che l’anno scorso è stata colpita da una forte crisi. Martedì scorso, però, i 133 dipendenti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo visto che i vertici dell’azienda hanno sancito l’accordo di ristrutturazione del debito, capace di risanare la fabbrica che non sarà costretta a ricorrere a licenziamenti o a prevedere esuberi.