Un sondaggista d’eccezione per l’appuntamento di giovedì 21 gennaio, alle 15, alla la Camera di Commercio: la Confartigianato Asti  insieme a Renato Mannheimer presenterà uno studio sullo stato della crisi del comparto metalmeccanico artigiano nella Provincia di Asti.
Il sondaggio è stato commissionato all’istituto Ispo da Confartigianato, stante il perdurare della grave crisi economica, per offrire una fotografia libera da condizionamenti e demagogie delle difficoltà e delle reali prospettive di ripresa di un comparto che evidenzia più di altri debolezze e criticità che rischiano di comprometterne il ruolo nel complesso dell’economia astigiana.

In particolare, il settore artigiano interessa circa 700 aziende che occupano oltre 5.600 addetti: nonostante gli investimenti tecnologici e gli standard qualitativi realizzati negli ultimi anni, a oggi si lamenta un generalizzato decremento del fatturato (mediamente del 70%) e molte aziende hanno dovuto necessariamente ricorrere a contratti di solidarietà per i propri dipendenti.

“Nonostante lo sforzo personale e finanziario che gli imprenditori artigiani negli ultimi 18 mesi hanno messo sul piatto della bilancia per garantire la sopravvivenza aziendale e occupazionale – si legge nella nota di Confartigianato -,  il forte ridimensionamento delle storiche aziende operanti sul territorio (Util, Way-A,Gate, Abb, Ibmei., Marelli, Weber, ecc) e il crollo verticale subito dai settori automotive ed enologico hanno inevitabilmente determinato una ricaduta negativa e una contrazione dell’indotto verso le pmi. Situazione simile in tutta la Regione, che sta mostrando il fianco alla crisi”.